Prima Giornata mondiale Onu delle vedove: il messaggio di Ban-Ki-moon
Si celebra oggi per la prima volta la Giornata mondiale delle vedove, un’occasione
per richiamare l’attenzione sulle molteplici difficoltà affrontate dalle donne che
hanno perso il loro marito. Tra queste, ricorda il Segretario generale delle Nazioni
unite Ban-Ki-Moon in un messaggio, la mancanza di una rete di sicurezza sociale dopo
il matrimonio e l’impossibilità di beneficiare di eredità, proprietà terriere, impieghi
e a volte perfino la mancanza di accesso ai mezzi di sussistenza. “Nei luoghi dove
lo status di vedova è legato al marito”, si legge nel messaggio, queste donne “all’improvviso,
si ritrovano respinte ed isolate. Il matrimonio, indipendentemente dalla loro volontà,
rappresenta l’unico modo per una vedova di riavere la propria posizione sociale”.
Tra le circa 245 milioni di vedove nel mondo, più di 115 vivono in condizioni di estrema
povertà. Una situazione che si aggrava nei Paesi lacerati da conflitti, dove spesso
le donne rimangono vedove molto giovani e devono farsi carico dei propri figli tra
guerre e spostamenti, senza aiuti né sostegni. “Tutte le vedove dovrebbero essere
tutelate dai diritti enunciati nella Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme
di discriminazione contro le donne e negli altri trattati internazionali sui diritti
umani”, aggiunge Ban-Ki Moon, che precisa anche come “le interpretazioni di codici
di comportamento tradizionali, come lutti e riti funebri, spesso negano alle vedove
la quasi totalità dei diritti universalmente riconosciuti. La morte è inevitabile”,
conclude il Segretario generale, “ma possiamo ridurre la sofferenza delle vedove migliorando
il loro status ed aiutandole nel momento del bisogno. Questo contribuirà a promuovere
la piena ed equa partecipazione di tutte le donne nella nostra società, avvicinandoci
all’eliminazione della povertà e favorendo la pace nel mondo”.(M.R.)