Messaggio dei leader anglicani ai leader politici mondiali in occasione del G20
Un ferreo controllo sulla speculazione «che sta affamando milioni di persone nel mondo»:
a chiederlo è un gruppo di leader della Comunione anglicana — tra i quali l’arcivescovo
di Brisbane e primate dell’Australia, il reverendo Phillip Aspinall e il primate della
comunità anglicana in Canada e presidente del Primate’s World Relief and Development
Fund, il reverendo Fred Hiltz — in una lettera inviata in occasione del G20 dei ministri
dell’Agricoltura che si tiene oggi e domani a Parigi. Si tratta di un incontro - riferisce
L'Osservatore Romano - nel quale verrà affrontata, tra le altre, la questione relativa
ai forti rincari dei prezzi agricoli che stanno ponendo e porranno in futuro a rischio
la vita delle famiglie nelle aree del mondo già tradizionalmente colpite da povertà
e disagio sociale. Negli ultimi dodici mesi – secondo un documento, recentemente presentato
dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e dalla Fao,
l’agenzia dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura — l’indice Fao dei prezzi alimentari
ha raggiunto un nuovo record negativo e anche le attese per il futuro, complice la
sempre più accesa speculazione, non appaiono rosee. Tutto questo, si sottolinea, ha
pesanti ripercussioni su 925 milioni di persone che hanno fame. Nella lettera dei
leader anglicani si sottolinea che proprio il controllo della speculazione sul commercio
delle produzioni agricole dovrà costituire un forte impegno dei Governi, che sono
chiamati anche a fare fronte al miglioramento dell’informazione. "La mancanza di informazione
— ha osservato al riguardo il segretario generale dell’Ocse, José Angel Gurría — nutre
la volatilità dei prezzi e nutre la speculazione". Dall’Anglican Communion si esprime
preoccupazione per l’andamento dei prezzi e la relativa insicurezza in campo alimentare
che lasciano milioni di famiglie affamate. In questo contesto, i leader religiosi
indicano anche il problema delle donne impegnate nei lavori agricoli che rappresentano
l’anello più debole della catena di sfruttamento della manodopera. In particolare,
nella lettera vengono proposti una serie di interventi specifici per aiutare i contadini
e le imprese agricole di ridotte dimensioni a fare fronte alla difficile situazione.
Innanzitutto, si pone al centro dell’attenzione la necessità di approntare al più
presto interventi per fermare la speculazione sui prodotti alimentari che influisce
direttamente sulla vita delle persone. Inoltre, si propone un maggior afflusso d’investimenti
in campo agricolo, specialmente nei settori della ricerca e dello sviluppo. (L.Z.)