2011-06-22 15:06:16

Messaggio dei leader anglicani ai leader politici mondiali in occasione del G20


Un ferreo controllo sulla speculazione «che sta affamando milioni di persone nel mondo»: a chiederlo è un gruppo di leader della Comunione anglicana — tra i quali l’arcivescovo di Brisbane e primate dell’Australia, il reverendo Phillip Aspinall e il primate della comunità anglicana in Canada e presidente del Primate’s World Relief and Development Fund, il reverendo Fred Hiltz — in una lettera inviata in occasione del G20 dei ministri dell’Agricoltura che si tiene oggi e domani a Parigi. Si tratta di un incontro - riferisce L'Osservatore Romano - nel quale verrà affrontata, tra le altre, la questione relativa ai forti rincari dei prezzi agricoli che stanno ponendo e porranno in futuro a rischio la vita delle famiglie nelle aree del mondo già tradizionalmente colpite da povertà e disagio sociale. Negli ultimi dodici mesi – secondo un documento, recentemente presentato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e dalla Fao, l’agenzia dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura — l’indice Fao dei prezzi alimentari ha raggiunto un nuovo record negativo e anche le attese per il futuro, complice la sempre più accesa speculazione, non appaiono rosee. Tutto questo, si sottolinea, ha pesanti ripercussioni su 925 milioni di persone che hanno fame. Nella lettera dei leader anglicani si sottolinea che proprio il controllo della speculazione sul commercio delle produzioni agricole dovrà costituire un forte impegno dei Governi, che sono chiamati anche a fare fronte al miglioramento dell’informazione. "La mancanza di informazione — ha osservato al riguardo il segretario generale dell’Ocse, José Angel Gurría — nutre la volatilità dei prezzi e nutre la speculazione". Dall’Anglican Communion si esprime preoccupazione per l’andamento dei prezzi e la relativa insicurezza in campo alimentare che lasciano milioni di famiglie affamate. In questo contesto, i leader religiosi indicano anche il problema delle donne impegnate nei lavori agricoli che rappresentano l’anello più debole della catena di sfruttamento della manodopera. In particolare, nella lettera vengono proposti una serie di interventi specifici per aiutare i contadini e le imprese agricole di ridotte dimensioni a fare fronte alla difficile situazione. Innanzitutto, si pone al centro dell’attenzione la necessità di approntare al più presto interventi per fermare la speculazione sui prodotti alimentari che influisce direttamente sulla vita delle persone. Inoltre, si propone un maggior afflusso d’investimenti in campo agricolo, specialmente nei settori della ricerca e dello sviluppo. (L.Z.)







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