Libia: l'Italia propone lo stop alle bombe per favorire gli aiuti, la Francia si oppone
In Libia, proseguono i bombardamenti della Nato e i combattimenti sul terreno nei
pressi di Misurata. Intanto, fa discutere la richiesta del ministro degli Esteri italiano,
Franco Frattini, di una ''sospensione umanitaria immediata delle ostilità '' per consentire
la creazione di corridoi umanitari. Sentiamo Marco Guerra:00:01:19:97
Insorti
e lealisti al regime di Gheddafi mantengono le loro posizioni mentre continua il confronto
armato. Violenti scontri tra le due fazioni sono in corso a ovest di Misurata. Secondo
quanto riferisce la tv araba al-Jazeera, i soldati fedeli al regime di Tripoli hanno
cercato di respingere l'avanzata dei rivoltosi che da Misurata tentano di avvicinarsi
a Zliten, tappa principale per poi giungere nella capitale. E per fiaccare la resistenza
delle truppe governative, secondo la tv di stato libica, la Nato avrebbe bombardato
dal mare proprio la città di Zliten, provocando decine di vittime. La Nato ha poi
condotto raid aerei contro le regioni libiche di Khoms e Nalout nella parte occidentale
del paese. Intanto il ministro degli Esteri italiano, Frattini, alla vigilia del Consiglio
europeo ha rilanciato la richiesta di un cessate-il-fuoco umanitario per raggiungere
quelle località isolate come la periferia di Misurata. In questo modo, spiega Frattini,
si vuole evitare quello che il Cnt di Bengasi teme: ovvero “il consolidamento della
spartizione in due della Libia”. L’appello internazionale per corridoi umanitari non
raccoglie però il favore della Francia che, attraverso il suo ministro degli Esteri,
ha fatto sapere di essere contraria a qualsiasi interruzione della campagna contro
Gheddafi. Ma lo stallo in cui, di fatto, versa la situazione sul terreno, anima sempre
di più il dibattito fra i diversi Paesi dell’Alleanza, che iniziano ad interrogarsi
sulla necessità di un eventuale prolungamento della missione in vista del termine
fissato per il prossimo settembre.