2011-06-22 15:04:33

Israele fa transitare il materiale, palestinesi costruiscono case e scuole a Gaza


Israele ha allentato la morsa sulla Striscia di Gaza, permettendo il transito di materiali per la costruzione di 1.200 case e 18 scuole nella Striscia, sotto la supervisione delle Nazioni Unite. Da anni Israele, per motivi di sicurezza, autorizza solo a singhiozzo l'ingresso di cemento nella Striscia, che si trova sotto il controllo di Hamas. Intanto, proseguono i contatti tra le due fazioni palestinesi di Hamas e di al Fatah per tentare di arrivare ad un governo di unità. Sulle speranze della popolazione palestinese Stefano Leszczynski ha intervistato la rappresentante per la Palestina dell’Ong Cisp, che per ragioni di sicurezza preferisce mantenere l’anonimato.RealAudioMP3

R. – Questo accordo è stato a lungo atteso, desiderato, voluto soprattutto dalla popolazione palestinese, che ha capito che la divisione interna è un fattore di indebolimento e che, quindi, i conflitti interni hanno comunque indebolito la posizione palestinese oltre ad avere portato delle grandi tensioni ed una situazione quasi di guerra civile.

D. – Si fa un gran parlare della possibilità di uno Stato palestinese...

R. – Lo Stato palestinese è un mito per i palestinesi: un proprio Stato, con capitale Gerusalemme Est. Qualcosa che si chiama Palestina, da un punto di vista culturale ed emozionale è una cosa molto importante. Dal punto di vista pratico, invece, si riaffaccia periodicamente l’ipotesi - che potrebbe sembrare forse più pragmatica, più realistica - di un unico Stato, magari federale. La popolazione israeliana e la popolazione palestinese, per la mia esperienza, non si odiano veramente. Nel momento in cui cessassero i conflitti, le condizioni di conflitto e le condizioni di emarginazione e di sofferenza, da quello che ho potuto vedere le cose sarebbero superate molto velocemente: l’importante è garantire alla popolazione condizioni di vita decenti e dignitose.

D. – Com’è la situazione nella Striscia di Gaza?

R. – La situazione nella Striscia di Gaza è particolarmente eclatante, perché ormai da quattro anni c’è questa chiusura totale del territorio di Gaza, che ha voluto dire anche l’impossibilità di accesso degli aiuti umanitari. Questo nuovo governo egiziano non si è più allineato ad una politica americana e israeliana e quindi, in particolar modo e con particolare riferimento alla chiusura del confine fra Gaza ed Egitto, questa nuova autorità egiziana ha preso subito una posizione diversa. Un’apertura del confine fra Gaza ed Egitto sarà un immediato sollievo umanitario per la Striscia di Gaza e darà chiaramente ai palestinesi una sensazione di una maggiore solidarietà generale, con la speranza che qualcosa veramente possa cambiare, possa succedere. (ap)







All the contents on this site are copyrighted ©.