2011-06-22 14:12:55

Il cardinale Sandri alla plenaria della Roaco: la "primavera araba” sia occasione di progresso


Non poteva non essere la "primavera araba", oltre ai semi gettati durante il Sinodo per il Medio Oriente dell’ottobre scorso e che ora stanno germogliando, il centro della 84.ma sessione plenaria della Roaco, l’organismo che coordina le opere in aiuto alle Chiese orientali, aperta ieri in Vaticano. A tracciare un bilancio dell’anno, e a illustrare i progetti per il futuro, è intervenuto il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Un anno di eventi, viaggi e visite ufficiali, il cui racconto offre lineamenti utili a comporre “il volto autentico delle Chiese”, che la Congregazione intende servire. Così il cardinale Leonardo Sandri ha introdotto questa mattina i lavori della plenaria della Roaco, con un diario di viaggio lungo un anno che lo ha portato dalla povertà dei Paesi del Corno d’Africa, in particolare l’Eritrea, negli ultimi mesi ferita dal reclutamento nelle forze armate dei giovani cattolici, agli incontri di dialogo in Argentina, a Parigi e a Vienna, fino alla Siria prima che fosse sconvolta dalle proteste. E poi il pellegrinaggio sulle orme dei Santi Maroniti: dagli Stati Uniti, dove ha concluso il giubileo dei 1600 anni dalla morte di San Marone, fino al Libano, per venerarne le reliquie. Un anno dove alla “primavera dei nuovi pastori” - perché molti sono stati gli avvicendamenti nelle Chiese Orientali e i nuovi vescovi saranno a Roma per il loro convegno in settembre - si è aggiunta la primavera dei Paesi arabi, alla quale il porporato guarda con la speranza che costituisca una vera occasione di progresso per le popolazioni, ma anche con il timore che possano crescere le discriminazioni nei confronti dei cristiani, come spiega al microfono del nostro collega della redazione francese, Charles-François Brejon:

“Questi movimenti coincidono con lo schema di valori che ha la fede cristiana in molti casi. Certamente, noi siamo per questo cambiamento che rispetti la dignità della persona umana, soprattutto della libertà religiosa, ma siamo con tutti quelli che soffrono le conseguenze di questi cambiamenti, perché così come si proclamano questi diritti, ci sono anche tante sofferenze e violenze che a volte arrivano a tanti morti”.

Il cardinale Sandri ricorda il Sinodo per il Medio Oriente dell’ottobre scorso, che è stato un momento di riflessione illuminante e un “dono perdurante” che sta dando i suoi frutti: un’esperienza da non lasciar cadere:

“Il Sinodo aveva fatto un appello a tutti i cristiani del Medio Oriente e attraverso di loro a tutti gli abitanti del Medio Oriente per la pace e per la riconciliazione, per la dignità della persona umana. La Chiesa difende questa libertà, questa dignità della persona umana, specialmente manifestata nella libertà religiosa e nel diritto ad avere tutte le cose necessarie per vivere degnamente come uomini”.

La Congregazione per le Chiese Orientali ha raccolto i frutti germogliati dal Sinodo nel rinnovato impegno in favore della Terra Santa, patria spirituale di tutti i credenti, ma anche per l’Iraq, dove per i cristiani perseguitati il calice è sempre amaro, e per l’Iran. A Betlemme, in particolare, il dicastero ha avviato il progetto dell’Istituto Effatà Paolo VI che risponde alla priorità della formazione, più volte evidenziata anche dal Santo Padre, fondamentale per preparare il domani dell’Oriente cristiano.







All the contents on this site are copyrighted ©.