Giordania: il dialogo cristiano-islamico per la difesa dei luoghi santi
La convivenza tra cristiani e musulmani in Giordania è importante quanto la tutela
dell’identità cristiana araba: lo ha sottolineato il principe Ghazi bin Muhammad di
Giordania, cugino del re Abdullah II e suo consigliere per gli affari religiosi e
interreligiosi, che la settimana scorsa ha ricevuto il patriarca latino di Gerusalemme
Fouad Twal. L’incontro, si legge sul sito www.lpj.org, ha evidenziato la necessità
di sviluppare dei punti in comune tra cristiani e musulmani e il principe Ghazi ha
espresso il desiderio di difendere e proteggere insieme al re i luoghi santi musulmani
e cristiani in Terra Santa, ha chiesto inoltre al patriarca di “unire le forze” per
mostrare “il bel volto dell’unità” ed ha evidenziato il lavoro svolto dal patriarcato
Latino di Gerusalemme nel campo educativo, sanitario e religioso. Il patriarca ha
invece ricordato che tutte le scuole e le istituzioni, così come gli ospedali del
patriarcato latino e la nuova Università cattolica di Madaba, accolgono più una maggioranza
di musulmani che di cristiani. L’incontro si è concluso con lo sguardo a due eventi:
il raduno di Assisi nel mese di ottobre per il 25.mo anniversario dell’incontro interreligioso
del 1986 che vedrà cristiani e rappresentanti di altre religioni – tra cui il principe
Ghazi – riuniti in preghiera e l’inaugurazione della Chiesa del Battesimo sulle rive
del Giordano la cui prima pietra è stata benedetta nel 2009 dal Papa durante il suo
pellegrinaggio in Terra Santa. (T.C.)