2011-06-22 14:41:41

Benedetto XVI all’udienza generale: i Salmi insegnano a pregare con le parole di Dio


Lasciamoci insegnare da Dio come pregarlo: l’invito è stato rivolto stamane da Benedetto XVI all’udienza generale in piazza San Pietro, dedicata al “libro di preghiera per eccellenza”, il libro dei Salmi. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“Un ‘formulario’ di preghiere, una raccolta di 150 Salmi che la tradizione biblica dona al popolo dei credenti perché diventino la sua la nostra preghiera, il nostro modo di rivolgerci a Dio”, così si presenta il Salterio, donato a Israele e alla Chiesa, ha spiegato il Papa:

“In questo libro, trova espressione tutta l’esperienza umana con le sue molteplici sfaccettature, e tutta la gamma dei sentimenti che accompagnano l’esistenza dell’uomo”.

Tutta la realtà del credente confluisce in queste preghiere:

“Nei Salmi, si intrecciano e si esprimono gioia e sofferenza, desiderio di Dio e percezione della propria indegnità, felicità e senso di abbandono, fiducia in Dio e dolorosa solitudine, pienezza di vita e paura di morire”.

Inni, lamentazioni, canti di ringraziamento, salmi penitenziali e sapienziali che esprimono insieme suppliche e lodi al Signore, “che si china sulle nostre fragilità”:

“Perché la supplica è animata dalla certezza che Dio risponderà, e questo apre alla lode e al rendimento di grazie; e la lode e il ringraziamento scaturiscono dall’esperienza di una salvezza ricevuta, che suppone un bisogno di aiuto che la supplica esprime”.

“Pregando i Salmi s’impara a pregare”:

“Poiché sono Parola di Dio, chi prega i Salmi parla a Dio con le parole stesse di Dio, rivolgendosi a Lui con le parole che Egli stesso ci dona. Così, pregando i Salmi si impara a pregare”.

Qualcosa di analogo – ha osservato Benedetto XVI – avviene nel bambino che inizia a parlare “con parole non gli appartengono in modo innato ma che egli apprende dai suoi genitori e da coloro che vivono intono a lui”.

Tra le figure più citate nei Salmi il Papa ha ricordato Re Davide, “re ‘secondo il cuore di Dio’”. “Instancabile e tenace ricercatore di Dio, ne ha tradito l’amore; ma poi umile penitente, ha accolto il perdono divino e ha accettato un destino segnato dal dolore”. “Orante appassionato”, “figura messianica”, che in qualche modo adombra il mistero di Cristo, che nella sua vita terrena ha pregato con i Salmi, cosi arricchiti di luce nuova:

“Prendiamo dunque in mano questo libro santo, lasciamoci insegnare da Dio a rivolgerci a Lui, facciamo del Salterio una guida che ci aiuti e ci accompagni quotidianamente nel cammino della preghiera”.

Quindi l’invito finale di Benedetto XVI a partecipare domani sera, Festa del Corpus Domini, alla Messa alle 19 in San Giovanni in Laterano, cui seguirà la processione che raggiungerà attraverso via Merulana Santa Maria Maggiore.

“Invito i fedeli di Roma e i pellegrini ad unirsi in questo atto di profonda fede verso l'Eucaristia, che costituisce il più prezioso tesoro della Chiesa e dell'umanità”.

Al termine dell’udienza, Benedetto XVI ha ricevuto un quadro ricordo del collegamento, realizzato il 21 maggio scorso, tra il Vaticano e la Stazione spaziale internazionale (Iss). Dono offerto dall'amministratore capo della Nasa, Charles Bolden, e dal presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), Enrico Saggese.







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