Siria, il presidente Assad proclama una nuova amnistia
Ancora al centro dell’attenzione internazionale la Siria: secondo gli attivisti anti-governativi
tre persone sono morte oggi per mano delle forze di sicurezza durante alcuni scontri.
Intanto come annunciato ieri nel suo discorso, il presidente Bashar al-Assad ha proclamato
oggi una nuova amnistia generale. Ma le reazioni alle promesse di riforme e aperture
fatte dal leader siriano restano per lo più critiche. Il servizio di Davide Maggiore:
L’amnistia
concessa riguarda tutte le persone fermate fino a ieri, ed è la seconda dall’inizio
delle proteste: la prima era arrivata appena 20 giorni fa. Già da ieri però il discorso
di Assad era stato accolto freddamente a livello internazionale: il presidente turco,
Abdullah Gül, lo ha giudicato “non sufficiente”, invitando il governo di Damasco a
introdurre il multi-partitismo. “Atti e non parole” sono stati chiesti al presidente
siriano anche dal dipartimento di Stato americano, e di “punto di non ritorno” e “repressione
inaudita” ha parlato il ministro degli Esteri francese Alain Juppé. A sostegno del
governo sono intanto scese in piazza a Damasco alcune decine di migliaia di persone.
I sostenitori del partito al potere rispondono così ai rappresentanti dell’opposizione,
che hanno annunciato il proseguimento della “mobilitazione popolare pacifica” fino
“alla caduta di Assad”. E sui social network gli attivisti denunciano anche l’invio
di nuove truppe tra Aleppo e il confine con la Turchia, Paese in cui si trovano ormai
quasi 11 mila profughi siriani.