Lituania: intervento del vescovo di Kaunas all'incontro dei portavoce degli episcopati
europei
Portare la croce della difficoltà e degli ostacoli innanzi al servizio episcopale
e alle tragedie personali. E’ il tema della riflessione di mons. Sigitas Tamkievičius,
Presidente della Conferenza episcopale lituana e vescovo di Kaunas, intervenuto ieri
all’incontro dei portavoce e degli addetti stampa delle Conferenze episcopali a Vilnius,
dove ha fatto un paragone fra l’esperienza dei dieci anni trascorsi in un campo sovietico
di lavori forzati in Siberia e il difficile ruolo del vescovo nei nostri tempi. A
tale riguardo il presule ha detto che ci sono molti aspetti comuni e ha sottolineato
“l’importanza di sentirsi vicini a Dio”, sia in carcere, molti anni fa, che durante
il servizio episcopale che ha amministrato negli ultimi 20 anni. Secondo l’agenzia
Sir, mons. Tamkievičius ha parlato poi delle sfide future della Chiesa cattolica in
Lituania, mettendo in evidenza una tendenza generale presente nella società, che riduce
la religione a una materia privata che concerne il singolo individuo. “Le persone
hanno tendenzialmente un’avversione nei confronti delle esigenze imposte da sacerdoti
e vescovi, soprattutto in materia di morale”, ha aggiunto il presule, riferendosi
in particolare alle questioni bioetiche, come il trattamento degli embrioni e la fecondazione
in vitro, temi attualmente in discussione al parlamento lituano. Mons. Tamkievičius
ha anche parlato della Lituania come membro dell’Unione Europea, affermando che, a
causa dell’apertura delle frontiere, il Paese ha perduto molti giovani che sono andati
nei Paesi occidentali per lavoro, ma allo stesso tempo vede questa appartenenza come
una sfida per la nazione “a trovare un modo di preservare l’identità cristiana nella
società”. (M.R.)