2011-06-21 14:09:22

Libia: per mons. Martinelli le bombe Nato rischiano di fare il gioco di Gheddafi


“La popolazione libica vuole la fine dei raid aerei. Se la Nato continua a lanciare bombe e fare vittime fra i civili rischia di fare il gioco di Gheddafi, che sta ritornando ad essere un punto di riferimento per la gente che in questo momento sente il bisogno di un leader”. È quanto afferma all'agenzia AsiaNews, mons. Giovanni Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. “La Nato pur ammettendo di aver ucciso civili, continua a bombardare – sottolinea – la popolazione è disgustata da questo atteggiamento, che non risolve nulla”. Ieri, nella località di Sorman (70 km a est di Tripoli) i raid hanno distrutto l’abitazione di Khouildi Hamidi, fra i fedelissimi del rais, considerato da fonti locali molto amato dalla gente. Secondo il regime vi sarebbero almeno 19 vittime civili, fra cui 8 bambini. Finora la Nato ha ammesso il bombardamento, specificando la natura militare e strategica dell’obiettivo e nega di aver fatto vittime. Mons. Martinelli spiega che questi fatti allontanano la possibilità di un accordo diplomatico prima di settembre, termine fissato dalla Nato per la fine delle operazioni militari. Il prelato dice che “se i leader di entrambe le parti non ricorrono alla via diplomatica il futuro della Libia si fa sempre di più incerto”. (R.P.)







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