2011-06-21 14:27:39

Il sacerdote orionino, don Gaetano Piccinini, proclamato “Giusto fra le nazioni”


L’Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto, Yad Vashem, ha conferito a don Gaetano Piccinini, scomparso 30 anni fa, il titolo di “Giusto tra le nazioni”. Durante gli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, don Piccinini salvò molti ebrei tra cui lo scultore Arrigo Minerbi, autore della grande statua della Madonna che benedice Roma da Monte Mario. La cerimonia ufficiale si terrà giovedì prossimo presso il Centro Don Orione di Roma alla presenza, tra gli altri, del superiore generale degli Orionini, don Flavio Peloso, che al microfono di Alessandro Gisotti si sofferma sulla figura di don Piccinini:RealAudioMP3

R. – Gaetano Piccinini è uno dei personaggi eminenti della nostra famiglia religiosa, fondata da San Luigi Orione. La sua vita è tutta identificata con don Orione. Fu raccolto nel terremoto della Marsica – aveva 11 anni – nel 1915, da don Orione stesso. Quindi, Piccinini crebbe "in famiglia". Morto don Orione, lui è stato propulsore della Congregazione in Italia e poi in Inghilterra e negli Stati Uniti. Si lanciava in tutte le emergenze. Quella che ricordiamo con questa medaglia, per la salvezza di molti ebrei durante la Guerra, è una di queste emergenze. Poi, anche successivamente, per esempio, si è lanciato con impegno nel terremoto del Belice in Sicilia, a Gibellina, ma anche nelle alluvioni del Polesine del ’51, fino al Vajont.

D. – Un coraggio del cuore anche a rischio della vita. In particolare, in questa vicenda, lui salvò la vita di molti ebrei...

R. – Divenne un po' il coordinatore in Congregazione di tutta questa opera di salvezza. Questo intreccio di carità, prima lo rivolse verso gli ebrei, poi in uno stretto spazio di tempo, salvò persone anche dell’ambito fascista e poi partigiani: una carità a tutto campo! Come diceva don Orione, la carità non guarda a chi bussa, se ha un nome, se ha una religione, se ha una patria, ma solo se ha un dolore. Se c’era un'emergenza, Piccinini era presente!

D. – Tra gli ebrei salvati da don Piccinini anche lo scultore Arrigo Minerbi, a cui si deve la statua della Madonnina benedicente da Monte Mario...

R. – Sì, per riconoscenza, ma anche per amicizia. Quando si volle sciogliere quel voto che Roma fece, raccogliendo più di un milione di firme per chiedere alla Madonna del Divino Amore di salvare Roma - iniziativa portata avanti da amici ed ex allievi dell’Opera don Orione – si pensò a lui per realizzare questa grande statua, e la onoriamo a Monte Mario, benedicente su Roma. (ap)







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