Francia: critiche dell’arcivescovo di Parigi ai nuovi programmi di educazione sessuale
nelle scuole
Una rappresentazione “sinistra” e “disarticolata” della sessualità umana, che appare
così senza alcuna considerazione per l’aspetto affettivo. Così André Vingt-Trois,
cardinale arcivescovo di Parigi, ha definito la presenza della “Gender Theory” nei
futuri manuali scolastici delle classi degli studi medi superiori francesi, frequentate
da ragazzi di 16 anni. La “teoria del genere”, nata negli Stati Uniti trent’anni fa,
afferma che nel mondo moderno la differenza tra uomo e donna è più un fatto sociale
che biologico, e che l’orientamento sessuale conterebbe quindi più del sesso biologico.
Questa teoria, ha affermato il porporato in un’intervista a “Radio Notre-Dame” riportata
dall’Osservatore Romano, “è un modo di affrontare l’esperienza umana della sessualità
in maniera interamente sistematica, con la pretesa che l’orientamento sessuale sia
una costruzione puramente culturale”. “Nessuna predisposizione fisiologica o psicologica
“ ha continuato il cardinale Vingt-Trois “ma solo la scelta personale di un orientamento
sessuale”, che libera l’individuo da qualsiasi quadro normativo datogli dalla natura
e dalla società. L’arcivescovo di Parigi ha poi ricordato come le rappresentazioni
simboliche sessuali giochino un ruolo fondamentale nella costruzione della personalità
e che introdurre dunque una simile teoria nei programmi scolastici significherebbe
proporre “una sessualità che si riduce a una relazione sessuale, senza considerare
come questa relazione sia articolata con la costruzione di una persona”. Non mancano
inoltre critiche all’impostazione generale dell’educazione sessuale nelle scuole francesi,
“centrata esclusivamente sulle malattie sessualmente trasmissibili, per dare consigli
su come evitarle, e sull’interruzione di gravidanza, che rappresenta il passe-partout”.
Per l’arcivescovo di Parigi, uno degli aspetti più tristi di questa visione è che
“quando gli educatori non riescono a predisporre una vera introduzione alla vita affettiva,
sono ridotti a farne un tema di scienze naturali”. L’energia affettiva dei giovani,
conclude il porporato, non è semplicemente un fenomeno ormonale ma qualcosa che è
costitutivo della loro persona e che deve farli crescere, sempre “all’interno di una
relazione umana”. (M.R.)