Pakistan: nel Punjab, famiglie cristiane in fuga per una falsa accusa di blasfemia
Dieci famiglie cristiane sono state costrette a fuggire da Chak n.68 Arifwala, nel
distretto di Khanewal, per timore delle conseguenze di un’accusa di blasfemia. Un
bambino cristiano di otto anni, Ihtesham, soprannominato “Sunny” si è recato a comprare
del ghiaccio in un mercato, ed è stato circondato e infastidito dagli studenti di
una madrasa, una scuola religiosa islamica. Gli hanno chiesto di recitare dei versi
dal Corano, quelli che ogni musulmano recita, la cosiddetta “Kalma”, cioè la dichiarazione
“non c’è Dio se non Allah…”. Gli hanno chiesto di rinnegare la sua religione e di
convertirsi all’islam. Uno zio di Sunny, Dildar Masih, vedendo che suo nipote era
in difficoltà, a causa degli studenti, è intervenuto. Sunny gli ha spiegato che lo
stavano maltrattando perché rinnegasse la sua religione. Dildar ha affrontato i ragazzi,
li ha rimproverati e ha detto a Sunny di andare a casa. I ragazzi hanno raccontato
l’incidente ai religiosi della madrasa. Questi ultimi hanno annunciato che Dildar
Masih aveva commesso blasfemia, prendendosi gioco dei versi coranici, e l’altoparlante
della madrasa ha incitato tutti a punire il blasfemo, per dare un esempio. Una folla
è accorsa dove Dildar stava lavorando e lo ha aggredito. Dopo l'incidente, dieci famiglie
sono fuggite dal villaggio. Padre Rufin John, di Khanewal, ha dichiarato all'agenzia
AsiaNews: “In questa regione è una pratica comune. Molti casi di conversioni forzate
non vengono resi noti. In molte scuole è obbligatorio per tutti leggere versi coranici,
è nel programma, ed è obbligatorio per gli studenti di ogni fede leggerli. Se gli
studenti di fedi diverse dall’islam non li leggono, sono soggetti a maltrattamenti,
o sono buttati fuori dalle scuole”. Padre Afzal Masih di Rahim Yar Khan ha dichiarato:
“A Rahim Khan gli studenti della madrasa danno fastidio ogni giorno ai ragazzi di
fede diversa. Non permettono che giochino nei loro campi di gioco, non vogliono che
passino vicini alle madrase; la scuola di pensiero estremista è al suo massimo in
questa regione. Si insegna loro che i cristiani e le persone di altre religioni possono
essere uccisi se non accettano l’islam. E le autorità chiudono gli occhi davanti a
questo problema”. (R.P.)