Sudan: una missionaria denuncia bombardamenti dei caccia di Karthoum nel sud Kordofan
Continuano i combattimenti a Kadugli, la capitale del sud Kordofan, al confine tra
nord e sud Sudan, tra l’esercito nordista e quella del sud. “Sui Monti Nuba le scuole
sono chiuse e gli insegnanti sono stati fatti sfollare” dice all’agenzia Fides suor
Carmen, una missionaria comboniana messicana che opera nell’area. I Monti Nuba fanno
parte del sud Kordofan. “Gli ospedali continuano ad operare. In uno di questi, gestito
dalla missionarie, sono stati ricoverati 85 soldati feriti negli scontri a Kadugli.
C’è bisogno di un maggior numero di personale per far fronte all’emergenza” aggiunge
la missionaria. “Di giorno la popolazione fugge sulle alture che circondano i villaggi,
per poi fare ritorno la sera nelle loro case. Di notte infatti non ci sono bombardamenti,
in quanto gli aerei di Khartoum non dispongono di sistemi di puntamento notturno”
dice suor Carmen, che ha assistito di persona ad un bombardamento effettuato dagli
aerei di Khartoum. “Due giorni fa mentre accompagnavo alcune persone nell’area di
Kauda - racconta suor Carmen - ho assistito personalmente ad un bombardamento aereo.
Ho visto i jet da combattimento avvicinarsi velocemente e, dopo un giro di ricognizione,
ritornare a bassa quota per sganciare le bombe e sparare con le armi di bordo. Ci
siamo gettati a terra mentre intorno esplodevano le bombe, è stato terribile”. Suor
Carmen conclude ricordando la domanda che con maggior frequenza le rivolge la popolazione
locale: “Ma dov’è la comunità internazionale?”. Secondo un comunicato della Caritas
Internationalis, oltre 60.000 persone sono state costrette alla fuga per i combattimenti
nel sud Kordofan, mentre la situazione umanitaria è grave a causa della mancanza di
cibo, acqua e medicine. (R.P.)