Pakistan: un arresto per l’omicidio di Shabhaz Bhatti
Un uomo, sospettato di essere implicato nell’omicidio del Ministro per le Minoranze,
Shahbaz Bhatti, è stato arrestato dalla polizia a Karachi. L’uomo avrebbe ammesso,
in una intercettazione telefonica, di aver preso parte al complotto per eliminare
il ministro ucciso il 2 marzo 2011. La notizia ha ridestato gli appelli alla giustizia
nella comunità cristiana e nella società civile in Pakistan, che da mesi chiedono
maggiore impegno della polizia nelle indagini. Padre Yousaf Emmanuel, direttore della
Commissione nazionale “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale del Pakistan,
ha commentato all’agenzia Fides: “Questo Paese ha un serio problema che si chiama
impunità. I cittadini aspettano ancora chiarezza sull’omicidio di Benazir Bhutto.
E anche sui responsabili dell’omicidio Bhatti è buio pesto. Chiediamo al governo di
avviare indagini serie e di predisporre urgentemente tutti i mezzi possibili. Speriamo
e preghiamo che i colpevoli siano presi al più presto, perché la famiglia e la comunità
cristiana possano avere giustizia”. Se le esecuzioni extragiudiziali restano impunite
– aggiunge una fonte dell'agenzia Fides nella società civile – “la democrazia pakistana
resta seriamente malata, è solo una parola vuota. E’ una questione cruciale per lo
Stato di diritto”, ricordando anche il recente omicidio del giornalista pakistano
Syed Saleem Shazad. Secondo le prime ricostruzioni, Shahbaz Bhatti è stato ucciso
da un commando legato al gruppo talebano “Tehrik-e-Taliban”. Il Ministro degli Interni
Rehman Malik aveva assicurato le minoranze sull’impegno nelle indagini per scovare
i colpevoli. Le minoranze religiose in Pakistan avevano chiesto al governo di istituire
una Commissione di inchiesta indipendente, guidata da uno dei giudici della Corte
Suprema, ma la richiesta è caduta nel vuoto. Intanto nel paese la situazione del Ministero
federale per le Minoranze resta incerta, soprattutto a causa dei giochi politici legati
alle nomine dei ministri federali. Paul Bhatti, fratello del Ministro ucciso, è stato
nominato “Consigliere Speciale” del Primo Ministro per gli affari delle Minoranze,
e il cattolico Akram Gill ha assunto l’incarico di “Ministro di stato” (una sorta
di vice-ministro), ma nessuno dei due ha il titolo di “ministro federale”. Il dicastero
è stato rinominato “Ministero per l’Armonia e le Minoranze” ma nella legge finanziaria,
presentata nelle scorse settimane dal governo, non ha avuto menzione né riconoscimento
di un budget di cui disporre, venendo così svuotato delle sue funzioni. Nel mondo
politico pakistano, nei giorni scorsi sono circolate nuovamente voci circa una sua
possibile abolizione. Per questo una delegazione di parlamentari e leader cristiani
ha inviato un appello al Primo Ministro Raza Gilani, chiedendo che il Ministero sia
tenuto in vita e che gli siano restituite dignità e forza. (R.P.)