Un patrologo e due teologi vincitori della prima edizione del “Premio Ratzinger”.
Saranno insigniti dal Papa il 30 giugno
Annunciati stamane nella Sala stampa vaticana i vincitori della prima edizione del
“Premio Ratzinger”, istituito dalla “Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto
XVI”. L’ambito riconoscimento verrà consegnato dal Santo Padre il 30 giugno, alle
ore 11, nella sala Clementina del Palazzo apostolico. A tracciare il profilo dei premiati
è stato il cardinale Camillo Ruini, presidente del Premio e del Comitato scientifico
della Fondazione. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Due studiosi
già assai affermati ed uno relativamente giovane ma molto promettente”: un patrologo
e due teologi. A tracciare il profilo dei premiati è stato il cardinale Ruini:
“Si
tratta del prof. Manlio Simonetti, italiano, laico, studioso di Letteratura cristiana
antica e Patrologia, del prof. Olegario González de Cardedal, sacerdote spagnolo,
docente di Teologia sistematica, e del prof. Maximilian Heim, cistercense tedesco,
abate del Monastero di Heiligenkreuz in Austria e docente di Teologia fondamentale
e dogmatica”.
La Fondazione – ha detto il cardinale Ruini – “è assai
lieta e convinta” di aver scelto tra non pochi altri candidati “ugualmente meritevoli”.
Entrando nei meriti dei tre studiosi, il prof. Simonetti, tra le massime autorità
internazionali nel campo del cristianesimo antico, già direttore di prestigiose iniziative
scientifiche ed editoriali, arrivato ad 85 anni è ancora molto attivo, si è complimentato
il porporato:
“Come storico del cristianesimo, il prof. Simonetti si
distingue per l’attenzione primaria ai testi, trattati con grande cura e perizia filologica
e interrogati con penetrante acutezza”.
Passando al teologo Gonzalez
de Cardenal, “insigne uomo di cultura” “vero punto di riferimento” specie in Spagna,
il cardinale Ruini ha evidenziato la peculiarità delle sue ricerche rapportate “con
la ragione e la cultura del nostro tempo”:
“Le sue opere teologiche
principali riguardano Dio e la Trinità, la cristologia, il rapporto tra teologia e
antropologia, in particolare sotto l’aspetto del confronto tra fede cristiana e non
credenza”.
Terzo premiato padre Heim, monaco e teologo cinquantenne,
membro del Consiglio scientifico dell’Istituto Papa Benedetto XVI di Ratisbona, consulente
per la pubblicazione dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger, attento “divulgatore –
ha sottolineato il cardinale Ruini – dei temi della fede e della teologia ad un pubblico
più ampio”:
“Egli è certamente uno dei più acuti e brillanti rappresentanti
della giovane generazione di teologi che si ispirano al pensiero di Joseph Ratzinger-Benedetto
XVI”.
Un grazie particolare al Papa è arrivato da mons. Giuseppe Antonio
Scotti, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI”, per
avere investito attraverso questa istituzione sul futuro dell’uomo. Un grazie anche
ai giornalisti, alle università e alle fondazioni bancarie che in diverso modo hanno
contribuito al successo del Premio. Un’opportunità per ragionare sul ruolo della teologia
nella realtà contemporanea,come ha fatto il prof. Giuseppe Dalla Torre, rettore dell’Università
Lumsa, invitando a “riproporre con forza laquestione dei saperi
sacri” nella società contemporanea, dove si fronteggiano – ha ripreso le parole di
Benedetto XVI – “due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da un parte
il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella
sfera privata; dall’altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti
con la forza”. “C’è, insomma bisogno di teologia – ha concluso il prof. Dalla Torre
– per uscire dal vicolo cieco di un radicale travisamento della questione religiosa
e di una crescente incapacità di cogliere ciò che dà senso al tutto”.