Nigeria: il vescovo di Maiduguri denuncia nuove violenze nel nordest del Paese
La diocesi di Maiduguri, il cui territorio si estende su due Stati e mezzo del nord-est
della Nigeria, si trova da anni al centro di forti tensioni settarie. Mons. Oliver
Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri, ha inviato all’agenzia Fides la sua testimonianza
sugli eventi che hanno colpito la sua diocesi negli ultimi anni. “Fin dal 2006 nella
nostra diocesi si sono susseguite una serie di crisi settarie, che hanno provocato
l’uccisione dei fedeli, l’incendio di chiese, di abitazioni e di negozi. La setta
Boko Haram ha colpito per la prima volta nel 2009. Anche in questo caso si sono avute
le stesse vicende di uccisioni, mutilazioni, incendi di chiese, abitazioni e negozi.
Questo gruppo ha colpito nel 2010 e nel 2011, facendosi sempre più minaccioso e pericoloso.
Anche quest’anno la diocesi ha avuto la sua porzione di atti di terrorismo. Sono iniziati
con le violenze post-elettorali, che hanno ridotto in cenere una delle scuole diocesane
di secondo grado a Potiskum, in aprile. Il 27 maggio, alla vigilia della cerimonia
di giuramento del Capo dello Stato, Goodluck Jonathan, una delle nostre chiese a Damboa,
è stata incendiata. Mentre stavamo celebrando la solennità dell’Ascensione, abbiamo
subito un attacco dinamitardo, che ha provocato gravi danni alla cattedrale di St.Patrick,
dove si trova il Segretariato episcopale. Una potente bomba è stata collocata accanto
alla ringhiera della cattedrale, poco distante dalla stanza dove vive un nostro sacerdote.
La bomba ha provocato gravi danni agli uffici del Segretariato e solo Dio ha salvato
la vita del sacerdote che si trovava nella sua stanza al momento dell’esplosione.
Ringraziamo il Signore perché il prete non ha riportato nemmeno un graffio. Cinque
giorni dopo, il 7 giugno, è esplosa un’altra bomba, ancora più potente, nascosta in
un’automobile parcheggiata nella strada accanto alla ringhiera, dalla parte opposta
della prima esplosione. Questa volta la deflagrazione è stata devastante. I sacerdoti
presenti sono stati scaraventati a terra. Il tetto del Segretariato è crollato mentre
tutte le porte e le finestre sono state divelte. I danni sono notevoli, al punto che
occorre ricostruire gli uffici del Segretariato e la casa del parroco”. (R.P.)