2011-06-13 17:13:21

Siria, appello disperato per il dialogo


RealAudioMP3 'La Siria non può e non deve perdere il suo pluralismo e la sua armonia interreligiosa e interculturale. Qui rischiamo di assistere non a una rivoluzione che porterà alla democrazia, ma a un bagno di sangue che condurrà alla perdità dell'unità nazionale'. E' l'allarme lanciato da Damasco dal gesuita Paolo Dall'Oglio, da trent'anni in Siria e particolarmente impegnato nel dialogo islamo-cristiano. 'Oltre alle pressioni per fare rispettare i diritti umani e per costringere chi è compromesso con la violenza a lasciare il potere - spiega p. Dall'Oglio - servono mediazioni per costruire il passaggio a una democrazia matura senza cadere in un'anarchia che il popolo siriano non vuole'. 'La Russia, la Turchia, ma anche un Paese come il Brasile, potrebbero avere un ruolo fondamentale nella costruzione di una via d'uscita che arresti la violenza e dia a tutte le minoranze, etniche e religiose, le garanzie per completare la mutazione in un modo soddisfacente'. 'La Nato, impegnata in Libia, non può aprire troppi fronti. C'è tempo per far intervenire la diplomazia prima di un possibile intervento occidentale'. 'Qui i cristiani - spiega ancora il religioso - vorrebbero essere "ponte" tra le diverse componenti, ma ora hanno solo una gran paura di ritrovarsi in una situazione simile a quella irachena ed essere costretti a fuggire'.







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