2011-06-11 14:04:39

Repubblica Centrafricana: appello della Chiesa per l'insicurezza dilagante che vive il Paese


“La situazione di insicurezza ricorrente nella Repubblica Centrafricana e, in maniera particolare, nelle regioni del nord e del nord-est, dove imperversano bande armate ben identificate che seminano la desolazione nell’impunità totale, obbliga le popolazioni a vivere nella disperazione costante”. È quanto denuncia la Commissione Episcopale “Giustizia e Pace” della Repubblica Centrafricana in una dichiarazione, inviata all’agenzia Fides, firmata da mons. Albert Vanbuel, Vescovo di Kaga-Bandoro e presidente della Commissione. Nel documento si ricordano gli ultimi gravi episodi di violenza registrati nel Paese. In particolare l’imboscata di cui è stato vittima mons. Eduard Mathos, vescovo di Bambari e presidente della Conferenza episcopale centrafricana, con il sequestro del suo autista che ancora non ha ritrovato la libertà; l'uccisione del medico responsabile della Prefettura sanitaria di Haut Mbomou e del suo autista con la distruzione del loro veicolo pieno di medicine e vaccini antipolio; un altro omicidio avvenuto sempre nella stessa zona. Di fronte a questi fatti, la Commissione “Giustizia e Pace” chiede al “governo centrafricano di assumersi le sue responsabilità per assicurare la libera circolazione e la protezione delle persone e dei beni in conformità alla Costituzione del 27 dicembre 2004”. Inoltre fa appello “alla comunità internazionale perché fornisca l’indispensabile sostegno logistico e materiale alla lotta contro la crescente insicurezza” nel Paese. (R.P.)







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