Punjab: prosciolti 70 estremisti islamici imputati per la strage di Gojra
Un tribunale penale dell'antiterrorismo pakistano ha prosciolto 70 persone accusate,
a vario titolo, di coinvolgimenti nel massacro di Gojra, dell'agosto 2009. La violenza
estremista è divampata in seguito a un presunto caso di blasfemia: nel corso di un
matrimonio, un gruppo di cristiani avrebbe bruciato pagine del Corano. Anche in questo
caso - riferiscono fonti locali - si è trattato solo di un pretesto, per colpire la
minoranza religiosa. Nell'attacco sferrato da centinaia di fondamentalisti (trasportati
a bordo di bus e camioncini nella zona) sono morte 10 persone, di cui otto arse vive,
quattro le chiese incendiate insieme a diverse abitazioni. All'indomani dell'assalto
di Gojra, la polizia invece di perseguire i colpevoli ha arrestato alcuni cristiani
per aver attaccato "l'altro gruppo", in un vero e proprio ribaltamento dei fatti.
I cristiani imprigionati ingiustamente sono stati rilasciati solo a distanza di qualche
mese. Il verdetto di assoluzione risale al 7 giugno scorso ed è dovuto, secondo il
tribunale, alla mancanza di testimoni cristiani presenti in aula e a prove non sufficienti
per stabilire la colpevolezza. Fonti della Chiesa cattolica a Lahore, dietro anonimato,
affermano che "i testimoni cristiani hanno subito minacce costanti, per costringerli
a ritirare le denunce". Tra i 70 imputati, due sono stati rilasciati il giorno della
sentenza e gli altri 68 erano liberi da tempo, avendo versato la cauzione. Phanias
Masih, parte lesa e principale querelante, ha dovuto fuggire dal Pakistan lo scorso
anno insieme alla famiglia, nel timore di subire nuove violenze. Padre Yaqoob Yousaf,
vicario della parrocchia del Sacro Cuore a Gojra, sottolinea all'agenzia AsiaNews
che "Masih e un pio di altri testimoni chiave sono fuggiti prima di un incontro nel
febbraio scorso", in cui i leader della comunità "hanno raggiunto un compromesso per
l'archiviazione della vicenda processuale". Padre Habib Xavier, della diocesi di Lahore,
parla di notizia "scioccante", simile alla vicenda di Shanti Nagar, del 1998, in cui
sono state bruciate oltre 25mila case e i criminali sono stati liberati dietro pagamento
di una cauzione. "Oggi vediamo - aggiunge - che quanti ammazzano e incendiano case
sono rilasciati. Avrebbe dovuto essere un giusto processo. Chissà quando le minoranze
avranno giustizia". (R.P.)