Libia: Gates accusa gli alleati della Nato. La Norvegia ferma i raid a fine luglio
Si combatte ancora in Libia, alle porte di Misurata e ad est di Tripoli. Proseguono
anche i bombardamenti da parte delle truppe Nato e delle forze leali a Gheddafi, mentre
non mancano le polemiche sulla gestione delle operazioni sul campo. Il servizio di
Michele Raviart
A tre mesi
dall’inizio delle operazioni in Libia, aumentano i malcontenti sulla gestione della
missione da parte della Nato. Ieri, la coalizione aveva infatti incassato le critiche
del ministro della Difesa americano, Robert Gates, che aveva lamentato le lacune politiche
e militari in seno all’Alleanza e la defezione della Norvegia dalla partecipazione
ai raid aerei a partire dal primo agosto. Oggi, sono invece i ribelli ad accusare
la Nato di non aver bombardato quattro carri armati delle forze di Gheddafi diretti
a Misurata, dove i combattimenti sono durati fino all’alba di questa mattina. Ieri
si è combattuto a Zlitan, una delle tre città sotto controllo governativo tra Tripoli
e Misurata, e nell’oasi di Gadamis, bombardata per la prima volta dall’inizio della
rivolta dalle forze di Gheddafi, dopo le proteste anti-governative di mercoledì scorso.
E mentre il primo ministro turco, Erdogan, annuncia di aver offerto al leader libico
un salvacondotto per lasciare il Paese, aumentano i profughi che da Tripoli raggiungono
la Tunisia. Tra loro, molti diplomatici di Paesi africani, che non vedono più garantita
la loro sicurezza nella capitale, bombardata da giorni dalla Nato.
Siria Continuano
le violenze in Siria, dove la città di Jisr Al-Shogour, nel nordovest del Paese, è
sotto assedio dai carri armati dell’esercito siriano. Ieri, gli elicotteri delle forze
del presidente Assad hanno sparato sulla folla, uccidendo trenta persone durante le
proteste. Aumentano anche i profughi ammassati al confine con la Turchia, mentre il
segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, definisce “inaccettabile” l’uso della forza militare
da parte del regime siriano e si dichiara “profondamente preoccupato” dalle violenze.
Afghanistan Quindici
civili sono stati uccisi questa mattina in Afghanistan da una mina artigianale nelle
provincia di Kandahar. Le vittime, tra le quali quattro donne e otto bambini, viaggiavano
su un veicolo che ha accidentalmente colpito l’ordigno, nel distretto di Arghandab,
feudo dei talebani a sud.
Elezioni in Turchia A due giorni dal voto
per le elezioni parlamentari in Turchia, il partito conservatore del premier Erdogan
appare in vantaggio nella maggior parte dei sondaggi. Il partito “Giustizia e sviluppo”
(Akp) si assicurerebbe così il terzo mandato consecutivo, senza tuttavia ottenere
una maggioranza schiacciante. I socialdemocratici del Chp, principale forza di opposizione
del Paese, dovrebbero aumentare i propri voti rispetto alle elezioni del 2007, pur
rimanendo indietro rispetto al partito di governo. Particolarmente attesi sono i risultati
dei nazionalisti dell’Mhp, i cui seggi potrebbero risultare decisivi per la riforma
della Costituzione promossa da Erdogan.
Batterio killer Sarebbero
i germogli di legumi, fagioli e soia, all’origine dell’epidemia di Escherichia coli,
il batterio killer che in Germania ha già ucciso 33 persone. A rivelarlo è Reinhard
Burger, responsabile della sorveglianza sanitaria tedesca, il quale ha confermato
che i consumatori che ''hanno mangiato germogli hanno una probabilità nove volte più
alta di soffrire di diarrea emorragica rispetto a coloro che non li hanno mangiati''.
“Scagionati” quindi cetrioli, pomodori e lattughe, indicati all’inizio quale fonte
del contagio.
Referendum in Italia Alla vigilia dei referendum di
domenica su legittimo impedimento, acqua e nucleare, ieri, con una decisione unanime,
la Corte costituzionale italiana ha deciso di considerare ammissibile il nuovo quesito
referendario sul nucleare, riformulato dalla Cassazione dopo le modifiche contenute
nel cosiddetto Decreto omnibus.Soddisfatti naturalmente i comitati referendari e le
forze politiche di opposizione. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Sono quattro
i referendum sui quali gli italiani sono chiamati ad esprimersi. Il primo quesito
– scheda di colore rosso – prevede l’abrogazione di norme che attualmente consentono
di affidare la gestione dei servizi pubblici locali ad operatori economici privati.
Il referendum numero due – scheda di colore giallo – propone l’abrogazione delle norme
che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua. Il terzo
quesito – scheda di colore grigio – propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono
la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Infine, il referendum
numero quattro – scheda di colore verde – propone l’abrogazione di norme in materia
di legittimo impedimento del presidente del Consiglio a comparire in udienza penale.
Si vota – ricordiamo – domani, domenica, dalle 8 alle 22, e lunedì, dalle 7 alle 15.
Perché il referendum sia valido è necessario raggiungere il quorum fissato nel 50
per cento più uno degli aventi diritto. Per il quorum, che non si raggiunge da 16
anni, tifano le forze politiche di centrosinistra, mentre per la maggioranza l’astensione
è un diritto e il risultato non avrà comunque effetto sul governo. A poche ore dall’apertura
dei seggi, non è peraltro ancora chiaro se il voto dei residenti fuori Italia sarà
conteggiato ai fini del quorum.
Sbarchi a Lampedusa Ripresi questa
notte gli sbarchi sull'isola di Lampedusa, dove sono approdati oltre 800 migranti
provenienti dalla Libia. Due barconi in avaria sono stati soccorsi dalle motovedette
della Guardia costiera e della Guardia di finanzia mentre erano ancora fuori dalle
acque territoriali, mentre altre due imbarcazioni sono approdate in mattinata. Nessun
ferito tra i migranti, trasferiti nel centro di prima accoglienza di contrada Imbricola.
(Panoramica internazionale a cura di Michele Raviart)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 162