Il vescovo di El Obeid: nessuna notizia sulle suore a Kadugli. Critica la situazione
degli sfollati
“La rete telefonica è stata disattivata ed è quindi molto difficile ottenere informazioni
dall’area” dice all’agenzia Fides mons. Michael Didi Adgum Mangoria, vescovo coadiutore
di El Obeid, nella cui giurisdizione rientra il sud Kordofan (Sudan), la cui capitale,
Kadugli, è da giorni al centro di violenti combattimenti tra le truppe del nord e
del sud Sudan. “Vorrei mettermi in contatto con le suore che sono ancora in città,
ma la rete telefonica mobile non funziona” dice mons. Mangoria. Le due suore comboniane
assieme ad un sacerdote operano nella parrocchia di Kadugli e da alcuni giorni si
trovano in un complesso dell’Onu. Dalle frammentarie notizie ricevute, mons. Mangoria
può affermare che “la situazione degli sfollati è critica, perché sono senza cibo
né acqua. Anche coloro che sono rientrati a casa non possono comprare nulla perché
i negozi sono rimasti chiusi”. Secondo l’Ufficio Onu per gli aiuti umanitari sarebbero
dalle 30mila alle 40mila le persone fuggite da Kadugli. L’Onu afferma inoltre che
nell’area continuano combattimenti e bombardamenti da parte dell’aviazione di Khartoum.
(R.P.)