Nicaragua: mons. Brenes commenta il Messaggio dei vescovi sulla dignità umana
La Conferenza episcopale del Nicaragua ha pubblicato il 31 maggio scorso un Messaggio
in forma di catechesi sulla preghiera del Magnificat della Vergine Maria - ricordando
la fine del mese mariano e l’Anno di preghiera per il Nicaragua - con il titolo "Una
preghiera per i tempi nuovi". I vescovi invitano a pregare con Maria, ricordando che
il Magnificat è la preghiera dei poveri, in cui si ricorda la misericordia di Dio
e che Dio è presente nella storia. Secondo i media locali, il messaggio dava anche
voce alla coscienza di tutto il popolo riguardo alla situazione politica che sta vivendo
il Nicaragua. L’arcivescovo metropolita di Managua, mons. Leopoldo Brenes, in una
intervista al programma televisivo “Esta Semana” di cui l'arcidiocesi ha inviato copia
all'agenzia Fides, è tornato a commentare il messaggio dei vescovi: “Vogliamo presentare
questa preghiera come una catechesi, perché è proprio una catechesi. Come vescovi
la recitiamo ogni giorno alla fine della giornata nella Liturgia delle Ore, nella
nostra preghiera della sera, e la vogliamo offrire a tutti”. L’arcivescovo di Managua
ha aggiunto: “L'invito dei vescovi non è una ricetta magica per il cambiamento della
società, ma è una preghiera che fa eco alla voce del popolo che desidera vivere nella
giustizia le proprie responsabilità riguardo al cambiamento sociale”. Sul momento
politico che vive il Paese mons. Brenes ha detto: “Riguardo alle elezioni, si è creata
un po’ di tensione perché la candidatura di Ortega è stata una cosa fuori della norma.
Anche se successivamente è stato lo stesso organismo responsabile, il Consiglio nazionale
delle elezioni, ad approvare questa scelta, molti hanno avvertito che si è cercato
di fare qualche piccola modifica alla legge per giustificare questa candidatura”.
L’arcivescovo ha aggiunto: “Sarebbe stato meglio presentare un volto nuovo e, credo,
anche più opportuno, ma vedremo come si procederà in futuro. Ci sarà una generazione
di nicaraguensi che non avrà la possibilità di far parte dei quadri dirigenti di un
partito. Giovani dai 30 ai 45 anni non avranno questa possibilità perché il gruppo
politico che ci governa non si rinnova, è ormai molto anziano e continua a non lasciare
spazio ai giovani. Tutti siamo utili, ma non tutti siamo indispensabili". Riguardo
alla situazione sociale del Paese, mons. Brenes ha evidenziato che il messaggio dei
vescovi è di speranza e intende promuovere la dignità della persona, non chiedendo
un aiuto puramente assistenzialista. "Noi non diamo suggerimenti concreti su come
agire e non presentiamo delle critiche nostre – ha detto l’arcivescovo nell’intervista
-. Noi presentiamo delle osservazioni che raccogliamo durante le nostre visite pastorali,
dalla stessa gente del popolo che si lamenta e che si fida di noi. Stiamo preparando
un’agenda ricca di eventi per pregare per il Paese, e vogliamo che sia un invito al
popolo e anche alla classe dirigente a pregare tutti insieme per la nostra nazione”
ha concluso. (R.P.)