Polemiche per la liberazione di Battisti. Napolitano: lesi gli accordi tra i due Paesi
Una decisione che contrasta con i rapporti di amicizia tra Italia e Brasile. Così
il presidente della Repubblica Napolitano commenta il no del Supremo Tribunale di
Brasilia alla richiesta da parte del governo italiano di estradare l’ex terrorista
Cesare Battisti. Vivo rammarico è stato espresso anche dal premier Berlusconi: “Pur
rispettando la volontà dei giudici – ha detto – l’Italia continuerà la sua azione
e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi
internazionali". L’ex terrorista dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, è già
uscito dal carcere di Papuda, a Brasilia, dove era detenuto da più di quattro anni.
Sdegno dai familiari delle vittime. Il servizio è di Paolo Ondarza.
Cesare Battisti
è libero. Il Supremo tribunale federale di Brasilia ha infatti respinto il ricorso
del governo italiano contro la decisione dell’ex presidente Lula che concedeva asilo
politico all’ex terrorista dei Pac condannato, tra gli altri reati, per quattro omicidi.
Dure le reazioni dall’Italia. Per il presidente Napolitano, la decisione dei giudici
brasiliani assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi
sottoscritti tra l’Italia e il Brasile, sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo.
Pieno appoggio dal Quirinale ad ogni “passo” che l’Italia vorrà compiere “per assicurare
il rispetto delle convenzioni internazionali”. Il governo pensa già ad un ricorso
presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja. Dunque, il caso non è chiuso
come conferma Nicoletta Parisi, docente di diritto internazionale
all’Università di Catania:
R. – Adesso si apre una fase politica di
rapporti internazionali, rovinati da questa decisione, ovviamente. Brasile e Italia
sono membri delle Nazioni Unite, ambedue hanno scelto la giurisdizione della Corte
internazionale di giustizia per risolvere le controversie e quindi l’Italia può proporre
ricorso alla Corte internazionale con aspettative di successo: la corte, probabilmente,
si pronuncerà a favore dell’Italia.
D. – E i tempi, quali potrebbero
essere?
R. – I tempi non sono brevissimi nel senso che in meno di due
anni la controversia non potrà essere risolta.
D. – Che significato
politico assume la decisione della Suprema Corte brasiliana?
R. – E’
senz’altro un segnale politico negativo che il Brasile ha voluto mandare all’Italia,
e significa che il Brasile non dà fiducia all’Italia e non la dà sul fronte dell’amministrazione
della giustizia; il nostro Ordinamento è certo carente per tanti aspetti – il sistema
delle carceri fa acqua da tutte le parti, abbiamo procedimenti molto lunghi – però
certamente la situazione nei confronti di Cesare Battisti è stata riconosciuta come
legittima con una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Secondo me,
i giudici hanno voluto tutelare l’autonomia del potere dell’ex presidente Lula.
Stando
alla difesa, Battisti adesso intenderebbe chiedere un visto permanente di soggiorno
per continuare a vivere nel Paese sud-americano da uomo ormai libero. Grande la rabbia
tra i familiari delle vittime del terrorismo che definiscono la sentenza del Supremo
Tribunale di Brasilia l’ennesimo schiaffo. (gf)