Mosca: il Comune ordina alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano di interrompere la mensa
per i senzatetto
Per 15 anni, due volte a settimana, la parrocchia russo-ortodossa dei Santi Cosma
e Damiano a Shubin di Mosca, ha offerto cibo e assistenza ai senzatetto. Per 15 anni
il mercoledì e il venerdì dai 300 ai 600 barboni erano sicuri di avere un pasto completo,
medicine, vestiti e un po’ di calore, che nel lungo inverno russo diventa importante
quanto il pane. Per 15 anni. Finché a maggio - riporta l'agenzia AsiaNews - l’amministrazione
del comune di Mosca non ha ordinato al parroco Alexandr Borisov di interrompere il
servizio per motivi igienici. La parrocchia si trova sulla celebre via Tverskaya,
tempio di boutique di lusso, banche e sedi di rappresentanza di aziende internazionali;
ma soprattutto è di fronte alla sede del Comune da dove pare che il sindaco Sergei
Sobianin non gradisse la vista della coda di senzatetto in attesa del loro turno alla
mensa e abbia così deciso di ordinarne l’interruzione. Secondo padre Borisov, c’è
stata anche pressione da parte di alcuni condomini dirimpettai alla chiesa, che da
tempo lamentavano la presenza dei senzatetto. “Ci sono alcune persone – ha denunciato
il parroco – che si dicono religiose, partecipano alle funzioni celebrate dal Patriarca,
ma poi agiscono solo per distruggere e mai per costruire”. La chiesa dei Santi Cosma
e Damiano ha ricevuto la solidarietà del Patriarcato di Mosca che ha scritto all’amministrazione
Sobyanin perché si adoperi a fornire una struttura alternativa a quella della parrocchia,
dove poter continuare la mensa e le iniziative sociali. “Quella dell’assistenza ai
senzatetto – continua il sacerdote – è proprio la sfera dove Stato e Chiesa possono
collaborare meglio: il comune potrebbe fornire la struttura dove accogliere i barboni
e noi metteremmo il personale e i volontari per svolgere il lavoro”. Si calcola che
ogni anno siano 200 i barboni che muoiono per il freddo nella sola capitale. Come
per altre megalopoli, quello dei senzatetto a Mosca è un problema annoso, aggravato
dall’indifferenza e dai pregiudizi di popolazione e autorità: online e per strada
è frequente sentire persone preoccupate che lo Stato assicuri loro il “diritto di
non essere sfiorate e infettate da barboni sui mezzi pubblici”. La polizia organizza
una sorta di ronde in cui ogni giorno, secondo dati ufficiali, circa 200 senzatetto
vengono raccolti e portati in centri d’accoglienza dove vengono lavati e curati, salvo
poi essere rimandati in strada. In passato ci sono stati tentativi, sia a livello
locale che federale, di reintrodurre nel codice penale il reato di ‘vagabondaggio’,
tutti però falliti. Secondo stime del ministero degli Interni, la popolazione dei
senzatetto a Mosca arriva fino a 100mila individui, di cui metà possiede un titolo
di studio di scuola superiore. Proprio per questo gli esperti credono che sia possibile
varare un programma di reinserimento di queste persone nella società.
Anche se la volontà della classe politica pare, al momento, andare in un altro senso.
(R.P.)