'Credo che oggi
anche i sacerdoti, le religiose e i religiosi, debbano scendere in piazza per difendere
l'acqua, un bene comune e soprattutto un dono di Dio'. Lo afferma p. Adriano Sella,
missionario della diocesi di Padova, tra gli organizzatori della giornata di digiuno
e preghiera che ha riunito oggi circa 200 religiosi e religiose in Piazza S. Pietro
per "salvare l'acqua". 'E' un impegno che ha un risvolto politico e guarda ai
prossimi referendum che si terranno in Italia - spiega padre Sella - perché il destino
dei popoli si decide proprio con le leggi. E' un approccio di fede che si basa sulla
consapevolezza che l'acqua è un dono divino e un diritto universale come ricordato
anche dalla dottrina sociale della Chiesa e dall'enciclica Caritas in veritate
di Benedetto XVI'. 'Anche se i due quesiti referendari riguardano la privatizzazione
del servizio idrico, e non direttamente dell'acqua, è legittimo dubitare che certi
leggi favoriscano la privatizzazione di questo bene così prezioso, favorendo la speculazione'
spiega il giornalista Giuseppe Altamore, l'idroinquisitore di Famiglia Cristiana.