2011-06-09 15:05:52

Continuano i bombardamenti della Nato su Tripoli. Gli insorti resistono a Misurata


Si è aperta oggi ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, la terza riunione del Gruppo di contatto sulla Libia. Al centro della riunione, il futuro della Libia nel post-Gheddafi e i meccanismi di finanziamento al Consiglio nazionale transitorio dei ribelli. Gli insorti hanno annunciato che produrranno presto 100 mila barili di petrolio al giorno, grazie allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della Cirenaica, regione sotto il loro controllo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La comunità internazionale è tornata a riunirsi attorno ad un tavolo nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi libica. L’obiettivo è di cominciare a discutere del futuro della Libia senza il colonnello Gheddafi. L'Italia si è impegnata ad aiutare il Consiglio nazionale transitorio libico con un credito di circa 400 milioni di euro. La Cina, intanto, chiede un cessate-il-fuoco immediato per “evitare ulteriori catastrofi umanitarie”. La situazione resta drammatica: secondo il procuratore della Corte penale internazionale, Luis Moreno-Ocampo, il colonnello libico ha anche ordinato ai suoi uomini di compiere stupri di massa. Il vicario apostolico di Tripoli, mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, smentisce inoltre al microfono di Debora Donnini quanto riferito dal quotidiano “Liberal”, secondo cui Gheddafi si sarebbe nascosto, da qualche settimana, nella sede dell'episcopato:

“Smentisco nettamente quanto riportato dal giornale ‘Liberal’ dell’8 giugno 2011, che Gheddafi sia nascosto in chiesa: 'Gheddafi chiuso in chiesa: voci diplomatiche da Italia e Russia avanzano il sospetto. Il Rais sarebbe nei sotterranei di un luogo di culto cattolico a Tripoli'. Smentisco nettamente quest’opinione. Assolutamente non è mai venuto e non ci ha mai domandato ospitalità”.

Sul terreno, intanto, nuove esplosioni hanno scosso, nella notte, la città di Tripoli. Migliaia di soldati, secondo fonti locali, si sarebbero diretti verso la città di Misurata, ancora sotto il controllo degli insorti. Gli scontri dunque continuano e la Nato ribadisce che proseguirà le operazioni in Libia oltre il termine dei 90 giorni, inizialmente fissato, e per tutto il tempo necessario alla caduta del regime. Vasta eco ha ricevuto anche la notizia della vendita, da parte dei ribelli, di oltre un milione di barili di petrolio a una ditta statunitense. Prosegue infine, senza sosta, la fuga di migliaia di persone, dirette in Tunisia.

Yemen, scontri a Zinjibar. Migliorano le condizioni di Saleh
Nella zona sud dello Yemen, prosegue la lotta contro Al Qaeda. Sono almeno 13 i morti – 10 terroristi e 3 soldati – degli ultimi scontri avvenuti nella città di Zinjibar controllata dalla guerriglia dal 29 maggio. L’opposizione avrebbe dato il via libera ai raid statunitensi nell’area, compiuti anche con aerei senza pilota. Migliorano, intanto, le condizioni di salute del presidente yemenita, Saleh, in seguito alle ferite riportate nell’assalto al palazzo presidenziale dei giorni scorsi. Saleh ha lasciato il reparto di cure intensive dopo il successo dell’intervento chirurgico cui è stato sottoposto in un ospedale militare di Riad, in Arabia Saudita.

La Nato ai talebani: è tempo riconciliazione
Dopo la morte di Osama Bin Laden in Afghanistan, per i talebani “è arrivato il tempo” di fare una scelta a favore della riconciliazione nazionale. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. “I talebani devono abbandonare la violenza e ogni legame con Al Qaida e rispettare i principi democratici della Costituzione afghana: questa è la strada verso la riconciliazione”, ha detto Rasmussen, sottolineando che in Afghanistan la soluzione non è puramente militare.

Usa: il progetto iraniano di triplicare la produzione di uranio è una sfida “sfacciata”
L’annuncio dell'Iran del suo progetto di triplicare la sua produzione di uranio altamente arricchito è un altro “sfacciato” esempio della sfida di Teheran ai suoi obblighi internazionali. Lo ha detto a Vienna l’inviato degli Stati Uniti presso l’Agenzia dell’Onu per l’energia atomica, Glyn Davies. L’Iran ha annunciato ieri che triplicherà la sua produzione di uranio, procedendo con l'arricchimento al 20% nell'impianto di Fordo, vicino alla città di Qom.

Ue: intrapresa la strada giusta contro il batterio killer
“Siamo sul binario giusto per risolvere la crisi” causata dal batterio Escherichia Coli. E’ quanto ha affermato a Berlino il commissario dell’Unione Europea per la Salute, John Dalli. Al momento in Germania, almeno 25 persone hanno perso la vita a causa del batterio. Nelle ultime ore, tuttavia, è sceso notevolmente il numero dei contagi. L’Unione Europea ha aumentato da 150 a 210 milioni di euro l’aiuto economico ai produttori orticoli colpiti dalla crisi del batterio. La data limite per richiedere gli indennizzi è il prossimo 22 luglio.

Summit Ue-Russia
Si conclude domani a Nizhny-Novgorod il 27.mo summit bilaterale Ue-Russia. Sullo sfondo, gli ultimi negoziati per l'ingresso della Russia nel Wto e il blocco delle importazioni di ortaggi europei deciso da Mosca in seguito alla crisi del batterio killer.

Fukushima: allarme radioattività
Limitate tracce di stronzio radioattivo sono state rilevate nel suolo della prefettura di Fukushima a oltre 60 km dalla disastrata centrale nucleare. Secondo quanto annunciato dal Ministero della scienza nipponico, le analisi dei campioni prelevati in 11 postazioni tra il 21 marzo e il 6 maggio hanno evidenziato la presenza di stronzio 89 e 90 (altamente radioattivi) in un raggio compreso tra i 22 e i 62 km dalla centrale nucleare, in quantità minime e non pericolose per la salute.

Tunisia: 45 milioni di euro di Ben Ali in Svizzera
Ammontano all'equivalente di circa 45 milioni di euro i beni accumulati in Svizzera dall'ex presidente tunisino, Zine El Abidine Ben Ali, dei quali ora il governo di Tunisi sta cercando di rientrare in possesso. Il denaro – riferisce l’agenzia Tap – è depositato sia in conti nominativi che cifrati, che intestati a società di comodo o prestanome riconducibili all'ex presidente o ad appartenenti al suo clan familiare.

Somalia, elezioni rimandate di un anno
I due leader della transizione somala, il presidente Sheikh Sharif Ahmed e il capo del parlamento Sharif Hassan Sheikh Aden, si sono messi d’accordo per rimandare di un anno le elezioni politiche e parlamentari del Paese, previste entro agosto. “Siamo d'accordo per differire le elezioni del presidente e del capo del parlamento per 12 mesi, a partire da agosto. “Le elezioni avranno luogo entro il 20 agosto del 2012”. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 160







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