2011-06-09 13:07:49

A Pistoia il Forum dell’informazione cattolica per la Salvaguardia del creato


Un percorso triennale cominciato con il tema del tempo, poi il cammino e infine lo spazio. “Lo spazio comune dell’uomo e del creato”, è infatti il titolo dell’ottavo Forum dell’informazione cattolica per la Salvaguardia del creato, che si aprirà domani a Pistoia. L’incontro organizzato dall’associazione culturale Green Accord onlus, si propone di far riscoprire il valore della convivialità e delle relazioni, sottolineando i rischi di conflitti che lo spazio urbanizzato può creare nella biosfera. Marina Tomarro ne ha parlato con Andrea Masullo presidente del Comitato scientifico Green Accord.RealAudioMP3

R. – Noi muoviamo un’analisi critica al modello di sviluppo consumista nei luoghi in cui marginalizza l’uomo: l’uomo viene messo da parte, l’economia viene “finanziarizzata” e quindi diventa un meccanismo fine a se stesso che finisce con l’opprimere quello che dovrebbe essere invece l’oggetto del suo funzionare, quindi la valorizzazione dell’uomo.

D. – Sullo spazio nelle aree urbane in che modo si possono conciliare progettazione e sostenibilità?

R. – Proprio in ambito urbano, materialmente, vediamo questo processo di marginalizzazione dell’uomo, soprattutto in Italia, dove abbiamo delle splendide città storiche in cui c’è tutta una storia urbana. Quindi, vediamo in questo ultimo secolo stravolto completamente il tessuto urbano: gli spazi pensati come spazi di socialità, la piazza, i luoghi di incontro ormai sono luoghi invasi dalle automobili, spazi invivibili soprattutto per le categorie più deboli, come i bambini e gli anziani. C’è una storia che si è interrotta con il processo economico moderno, che andrebbe ricucita e ripresa. Riportare l’uomo al centro della città: possiamo dire con una battuta che oggi al centro della città c’è l’automobile e questo non è molto bello.

D. – Ma a volte anche lo spazio dell’uomo diventa ingombrante per il creato ...

R. – Il modello di sviluppo consumista considera lo spazio della natura come uno spazio da sfruttare o da riempire per qualsiasi tipo di attività, senza una lettura della sua storia, senza una lettura dei valori preesistenti. Questa è un po’ l’origine anche dei grandi problemi ambientali: ricordando le bellissime parole di Giovanni Paolo II, oggi vediamo una natura tiranneggiata che si ribella, piuttosto che una natura governata saggiamente. (ap)







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