Perù: Humala si proclama vincitore delle presidenziali
Imminenti i risultati delle elezioni presidenziali di ieri nel Perù. L’ex generale
dell’esercito, Ollanta Humala, sulla base degli exit poll, ha dichiarato di aver vinto
le consultazioni contro la parlamentare di centrodestra Keiko Fujimori, figlia dell'ex
presidente Alberto Fujimori. Per quanto riguarda lo spoglio ufficiale, dopo lo scrutinio
di quasi il 90% delle schede, Humala è in testa con il 50,71 % delle preferenze, contro
il 49,29 % della Fujimori. Un voto che, se confermato, indica un sensibile cambiamento
politico nel Paese andino. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Roberto
Montoya, giornalista peruviano in Italia del quotidiano La Repubblica:
R. – E’ stato
un voto più che altro degli esclusi dalla politica dell’attuale governo del presidente
Alan Garcia Pérez. Si tratta di quelli che appartengono ad una classe sociale medio-bassa.
In più, c’è stata un’opposizione, molto forte, contro la dittatura che di recente
il Perù ha subìto. Un secco ‘no’ contro le sterilizzazioni delle donne andine peruviane,
che impose il governo di Alberto Fujimori e contro la probabile uscita dalle carceri
peruviane dei colpevoli della dittatura: lo stesso Fujimori e Montesinos.
D.
– Dunque è un voto di protesta che, secondo te, rappresenta un reale cambiamento nell’attuale
storia peruviana?
R. – Credo di sì. Prima Humala era visto come un rivoluzionario
e la sua politica non era compatibile con la crescita economica. Dobbiamo ricordare
che il Perù, in questi ultimi anni ed anche ora, ha avuto una crescita dell’8%, nonostante
il fatto che le economie negli Stati Uniti ed in Europa fatichino a ripartire. Con
il passare del tempo, invece, lui stesso ha basato la sua politica su tre punti con
cui è riuscito a convincere quasi tutti i peruviani: lo sviluppo economico, cioè continuare
con la politica iniziata da Alejandro Toledo dieci anni fa e di cui oggi si vedono
i frutti, l’inclusione sociale, molto importante, perché finora, nonostante la crescita
economica che sta avendo il Perù, ci sono ancora delle situazioni di povertà che oggi
Ollanta Humala ha il dovere di risolvere. Infine, la corruzione ed un ‘no’ alla dittatura
di Fujimori.
D. – Con il nuovo presidente come si pone il Perù nei rapporti
con gli altri Stati latino-americani e con gli Stati Uniti?
R. – Per
dare un colore politico, potremmo dire che Humala è uno di centro-sinistra. I rapporti
con l’America Latina penso siano ottimi, tant’è vero che ieri, ad esempio, il presidente
del Cile si è congratulato per la vittoria delle elezioni. Lo stesso ha fatto Evo
Morales, il Brasile e così via. I rapporti con l’America Latina penso siano più che
positivi e allo stesso modo saranno anche ottimi con il presidente statunitense, Barack
Obama. Humala ha detto che la politica del presidente venezuelano Higo Chavez in Perù
è incompatibile, perciò il destino del Perù è molto diverso da quello del Venezuela.
Anche questo ha fatto sì che la popolazione vedesse Humala come un vincitore, come
uno che dovrebbe portare avanti lo sviluppo economico e soprattutto quest’inclusione
sociale. C’è davvero molto da fare per lui. (vv)