2011-06-06 14:13:44

Libia: mons. Martinelli condanna la profanazione del cimitero italiano


“Questa mattina ho chiamato l’Islamic Call Society per segnalare la profanazione del cimitero italiano” dice all’agenzia Fides mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. Il 3 giugno ignoti hanno assalito il cimitero italiano di Tripoli, causando ingenti danni pur senza essere riusciti a penetrare nei locali dove si trovano gli ossari. Sui muri sono state tracciate scritte contro la Nato e i bombardamenti alleati in corso sulla Libia, oltre a insulti e messaggi minatori. “Ancora non mi sono recato al cimitero, ma spero di farlo quanto prima - dice mons. Martinelli -. Sono in costante contatto con il guardiano e ho interpellato alcune persone che in qualche modo possono fare qualcosa. Bisogna far capire che il cimitero va rispettato in quanto luogo sacro. Staremo a vedere quale piega prenderà questa situazione”. Secondo il vicario apostolico di Tripoli l’episodio “è stato un atto di rabbia evidente. La tensione è molto forte e la gente è arrabbiata. La città è triste, tutto è bloccato. Si è in fervida attesa di un qualsiasi evento”. Mons. Martinelli continua comunque a credere nel dialogo: “ieri diverse persone sono venute da me per cercare di capire se ci sono possibilità di mediazione o comunque di sospensione dei bombardamenti. Esiste la volontà di trovare una soluzione pacifica e di una riconciliazione”. Il vicario apostolico però si dice avvilito “perché i bombardamenti sono aumentati di intensità. Non sembra proprio che si abbia voglia di sospenderli”. (R.P.)







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