Le donne africane meritano il Nobel: la campagna del Cipsi e di Chiama l'Africa
Grande consenso ha suscitato la campagna, presentata mercoledì 25 maggio a Roma, per
l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2011 alle donne africane. La campagna
- promossa dal Cipsi, il Coordinamento di associazioni di solidarietà internazionale,
e dall'onlus "Chiama Africa" - ha come obiettivo riconoscere e valorizzare il ruolo
trainante delle donne in Africa. “L'Italia sostiene incondizionatamente questa candidatura
- ha sottolineato il sottosegretario italiano agli Esteri, Stefania Craxi - Le donne
hanno nelle loro mani il destino del continente e i tempi sono ormai maturi per un
gesto che testimoni''. Salvatore Cernuzio ne ha parlato con il presidente del
Cipsi, Guido Barbera:
R. - Vogliamo mettere in risalto le donne del
quotidiano, le donne che nei villaggi vanno a coltivare il piccolo pezzetto di terra
per avere i pomodori da vendere al mercato e raccogliere quei pochi spiccioli necessari
a garantire la sopravvivenza delle persone. Quelle donne che vanno a fare chilometri
e chilometri di strada per portare l’acqua ai loro bambini, alla loro famiglia. Sono
i miracoli veri di come si garantisce la sopravvivenza di un popolo, ma anche di come
insieme si affrontano i problemi. Noi abbiamo pensato di lanciare questa campagna
per avere modo di parlare di queste esperienze, per renderci conto che oggi è possibile
una nuova cooperazione. Per questo abbiamo candidato la collettività delle donne africane:
non una, non due, non un’associazione, una rete di donne, ma tutte quante.
D. – Anche l’anno scorso si era parlato di una candidatura delle donne africane al
Premio Nobel per la Pace 2010...
R. – Noi, per la prima volta quest’anno,
abbiamo presentato la candidatura. L’anno scorso l’abbiamo utilizzato come un anno
di preparazione, di confronto con le associazioni delle donne africane, di costruzione
del percorso. Nel febbraio scorso, è stata presentata la candidatura che da qualche
settimana ha avuto anche un contributo dalla Direzione generale della cooperazione
allo sviluppo, con un progetto di educazione e di informazione, che ci permetterà
di realizzare molti eventi, non solo in Italia, ma anche a livello internazionale.
Arriveremo a settembre con un mese di grande attività qui in Italia, un momento di
incontro del mondo dell’economia, del lavoro, dell’imprenditoria con le donne africane,
ma soprattutto con il tentativo di costruire, tramite un social network, delle vere
relazioni. Se il milione di euro del Premio Nobel arriverà, sarà semplicemente un
piccolo strumento per migliorare la tutela dei diritti delle donne, migliorare la
salute delle donne, unitamente alla promozione di microimprenditoria.
D.
– Come è possibile sostenere la campagna?
R. – La si può sostenere con
un semplice gesto di sottoscrizione, tramite il sito e come tutte le azioni che si
fanno abbiamo anche bisogno di risorse per poter realizzare le attività, il percorso
e attraverso il sito è possibile versare dei contributi. (ma)