2011-06-06 14:15:24

Africa: l’Hiv continua a mietere vittime a 30 anni dalla scoperta del primo caso


A distanza di 30 anni dalla scoperta del primo caso del virus Hiv, sono morte circa 30 milioni di persone, altre 34 milioni sono sieropositive e ogni giorno si registrano 7 mila nuovi contagi. Tuttavia, secondo l’ultimo rapporto dell’Unaids, 1.4 milioni di persone nel 2010 hanno iniziato la cura con gli antiretrovirali (Arv) e il tasso globale dei nuovi casi di Hiv è calato del 25% circa tra il 2001 e il 2009. Le statistiche riportano che tra il 1981 e il 2000, il numero dei sieropositivi è aumentato da meno di un milione a circa 27.5 milioni; nel 2010, circa 34 milioni di persone sono risultate contagiate. Tra il 2001 e il 2010, il numero dei pazienti in cura con i farmaci antiretrovirali è aumentato di circa 22 volte, attualmente sono 6.6 milioni. Circa 9 milioni di persone avrebbe bisogno degli Arv ma non ne hanno ancora avuto la possibilità. Per quanto riguarda la prevenzione della trasmissione materno infantile della malattia, fino al 2005 solo il 15% delle donne incinte sieropositive nei Paesi a basso e medio reddito avevano ricevuto la profilassi antiretrovirale. Fortunatamente l’assistenza aumenta e il numero dei nuovi contagi tra i bambini nel 2009, circa 370 mila, è inferiore del 26% rispetto al 2001. La percentuale dei Paesi con programmi orientati a combattere lo stigma e la discriminazione è aumentata dal 39% nel 2006 al 92% nel 2010, ma meno della metà di questi ha avuto un budget per realizzarli. Cina, Namibia, Ucraina e Usa hanno ultimamente aumentato le restrizioni di viaggio ai sieropositivi; 47 Paesi, territori e aree, ancora impongono misure di sicurezza all’entrata, alla permanenza e alla residenza di persone affette da Hiv; oltre 56 Paesi hanno ancora leggi che puniscono la trasmissione o la dichiarazione dell’Hiv. Sono 32 i Paesi che prevedono leggi che impongono la pena di morte per i reati collegati alla droga, e 27 prevedono il carcere obbligatorio per chi fa uso di droga. Tra i gruppi a rischio, in almeno 69 Paesi dove si registra l’uso di droga non esistono programmi contro lo scambio di siringhe. In 19 dei 39 Paesi che seguono i programmi Arv, nel 2010 solo il 10% è stato trattato. (R.P.)







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