Siria: folla ad Hama ai funerali dei manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza
Nella città di Hama, in Siria, folla ai funerali dei manifestanti uccisi dalle forze
di sicurezza del regime durante le proteste di ieri. Testimoni sul posto riferiscono
di almeno 100 mila persone per le strade della città dove si registrano oltre 50 morti.
Intanto, secondo l’ultimo bilancio complessivo della repressione, fornito da attivisti
per i diritti umani siriani, sono oltre una sessantina i civili che hanno perso la
vita nell’ennesimo venerdì di protesta tra le città di Damasco, Rastan Latakia e Qamshili.
Libia Elicotteri
di attacco britannici e francesi sono entrati per la prima volta in azione in Libia.
La Nato, attraverso un comunicato, ha chiarito che hanno colpito veicoli blindati
e truppe fedeli al colonnello Gheddafi nella zona di Brega. Negativo il commento
della Russia: per il ministro degli esteri di Mosca, Lavrov, la missione dell’Alleanza
nel Paese “slitta verso un’operazione terrestre” che – ha precisato – sarebbe una
cosa del tutto “deplorevole”. Lunedì prossimo, un emissario del Cremlino sarà a Bengasi
per incontrare i vertici dei ribelli nel tentativo di mediare tra le parti in conflitto.
Egitto In
Egitto, l’ex ministro delle Finanze, Youssef Boutros Ghali, è stato condannato a 30
anni di prigione in contumacia per aver abusato della sua posizione per corruzione
e per abuso di potere. Lo affermano testimoni del processo, secondo i quali l’uomo,
ricercato dall’Interpol, è stato anche condannato ad una multa dell’equivalente di
otto milioni di euro. E’ stato ritenuto colpevole di aver utilizzato auto sequestrate
alla dogana e risorse del suo Ministero nel quadro della sua campagna elettorale nel
2010.
Pakistan Ucciso in Pakistan il capo operativo di Al Qaeda,
Ilyas Kashmiri, sulla cui testa pendeva una taglia da cinque milioni di dollari. La
morte, confermata dal suo gruppo attraverso una lettera, è avvenuta durante il raid
compiuto ieri sera da un aereo senza pilota americano nella zona tribale del Waziristan.
Intanto, nel distretto dell’Upper, sempre al confine con l’Afghanistan, le forze di
sicurezza pakistane hanno ucciso 26 ribelli, nell’ambito di scontri che proseguono
da quattro giorni. Per la polizia il bilancio complessivo dell’operazione è di un
centinaio di morti: per oltre due terzi sono talebani.
Afghanistan Possibile
l’avvio di negoziati di pace in Afghanistan con i talebani entro la fine dell’anno.
Lo ha detto il segretario di Stato americano alla Difesa, Gates, che oggi è arrivato
a sorpresa a Kabul per visitare le truppe Usa di stanza nel Paese e per incontrare
esponenti politici locali. Sul terreno, intanto, resta protagonista la violenza. Oggi
quattro soldati dell’Isaf hanno perso la vita per l’esplosione di una bomba artigianale,
mentre un ufficiale dei Carabinieri è stato freddato con un colpo d’arma da fuoco
dopo essere intervenuto in difesa di una donna, aggredita da un gruppo di persone.
Unanime il cordoglio del mondo istituzionale e politico italiano.
Iran In
Medio Oriente, non ci sarà calma fino a quando esisterà il “regime sionista”. Così
si è espresso il presidente iraniano Ahmadinejad in occasione del 22.mo anniversario
della morte dell'ayatollah Khomeìni. Alla cerimonia, che si è svolta presso il mausoleo
a lui intitolato nel sud del Paese, c’era anche l’ayatollah Khamenei. La massima guida
spirituale del Paese ha espresso vicinanza al popolo palestinese, ma ha lanciato un
appello per mettere fine alla crisi politica che da settimane scuote i conservatori
al potere.
Gaza Riaperto, dopo un paio d’ore di chiusura, il valico
di Rafah che collega la Striscia di Gaza all’Egitto. La decisione del Cairo dopo la
vibrante protesta di alcune decine di palestinesi segnata da momenti di forte tensione
ai cancelli. Dalle informazioni a disposizione, l’Egitto ha giustificato lo stop momentaneo
con la necessità di non meglio precisati “lavori di ristrutturazione” ai posti di
controllo alla frontiera.
Immigrazione-Tunisia Il mare mosso in Tunisia
ostacola le ricerche degli immigrati, almeno 150, che viaggiavano a bordo del barcone
partito dalla Libia e affondato mercoledì scorso a largo delle coste tunisine. Finora,
sono stati recuperati soltanto due corpi. Lo ha precisato l’ufficiale della guardia
marittima di Sfax, che coordina le operazioni di recupero. Si tratta di uno degli
incidenti più drammatici di quest’anno nel Mediterraneo.
Cina Migliaia
di persone oggi in piazza Tienanmen, a Pechino, nel giorno del 22.mo anniversario
della sanguinosa repressione che provocò la morte di un numero imprecisato di persone.
Massiccio il dispiegamento di forze dell’ordine, che effettuano meticolosi controlli
prima di permettere l’accesso alla piazza. Gli Stati Uniti, assieme alle principali
organizzazioni per i diritti umani, hanno chiesto alla Cina di chiarire quanto avvenne
in quell’occasione. Tuttavia, le autorità di Pechino hanno ribadito che considerano
chiusa la vicenda. Oggi, intanto, il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, ha dichiarato
che la Cina dovrebbe liberare i dissidenti arrestati e dimostrare impegno verso le
riforme politiche.
Portogallo Elezioni politiche anticipate domani
in Portogallo, Stato dell'Ue messo in ginocchio dalla crisi e sottoposto a un rigido
programma di austerity in cambio degli aiuti economici stanziati dall’Unione
Europea e dal Fondo monetario internazionale (Fmi) per un totale di 78 miliardi di
euro. Il servizio di Riccardo Carucci:
La campagna
elettorale non ha parlato di programmi anche perché l’unico programma possibile è
quello imposto da Unione europea e Fmi, ma è stata caratterizzata da inutili polemiche
e accuse di errori passati e futuri misfatti. Intanto, si prevede una recessione del
2% sia quest’anno che il prossimo, con una timida ripresa nel 2013 quando il deficit
dovrà scendere al proverbiale livello del 3%. Il debito ha raggiunto il 100% del Pil
e la disoccupazione è al 12,6%. Sui mercati internazionali, il Portogallo ottiene
ancora prestiti ma a interessi sempre più alti. Esistono 9,6 milioni di elettori -
cifra molto superiore alla realtà per il permanere delle liste di elettori morti o
emigrati - per eleggere i 230 deputati dell’Assemblea della Repubblica, il parlamento
unicamerale. I principali partiti sono il socialista di José Sócrates, che è al potere
dal 2005, e il partito socialdemocratico, che è di centrodestra nonostante il nome.
I sondaggi danno un relativo vantaggio a quest’ultimo, il cui leader, il 47.enne Pedro
Passos Coehlo, dovrebbe diventare il prossimo primo ministro. Tuttavia, sarà necessaria
qualche sorta di alleanza con il partito popolare di destra per dare la maggioranza
assoluta al futuro governo e ci vorrà qualche intendimento anche fra i due partiti
principali, auspicato a livello nazionale e europeo per assicurare l’esecuzione del
rigido programma di austerità imposto da Unione Europea e Fmi.
Grecia La
Grecia ha assicurato che onorerà gli impegni presi con l’Unione Europea dopo il via
libera alla quinta tranche di aiuti di 12 miliardi di euro. A pesare l’esito
positivo della missione di esperti del Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale
Europea e Unione Europea che hanno evidenziato i progressi nel risanamento dei conti.
Necessario uno sforzo ulteriore soprattutto nell’ambito del rifinanziamento delle
banche.
Serbia Atti di vandalismo ai danni di una chiesa ortodossa
serba nei pressi di Sarajevo. Ignoti hanno imbrattato la facciata esterna con delle
scritte. L’episodio, accaduto in concomitanza con l’arresto del generale Mladic, accusato
di crimini di guerra e contro l’umanità, è stato reso noto ieri da media locali. Sempre
ieri, inoltre, una bomba è esplosa nel cortile di una moschea poco distante dalla
capitale della Bosnia, in una zona abitate prevalentemente da serbi, senza tuttavia
provocare vittime.
Montenegro Il Montenegro ha celebrato ieri il
quinto anniversario dell’indipendenza. Il 3 giugno del 2006 Podgorica ratificava il
referendum svoltosi in maggio, che aveva sancito la separazione dalla Serbia. Con
uno sguardo attento all’Europa, ma senza tradire le proprie tradizioni balcaniche,
il Montenegro oggi cerca di uscire dai condizionamenti del passato e del presente
che, secondo alcuni osservatori, vedono il Paese al centro di traffici illeciti. Giancarlo
La Vella ne ha parlato con Alessandro Marzomagno, esperto dell’area balcanica:
R. - E’ uno
Stato che oggi punta sul turismo, sugli investimenti stranieri e anche molto sul gioco
d’azzardo, sui casinò. Come spesso succede nei Balcani, si tratta di regimi democratici
“imperfetti”, che hanno bisogno di stabilizzarsi. Diciamo che il Montenegro nei primi
anni dalla dissoluzione dell’ex Jugoslavia, quando ancora faceva parte della Federazione
con la Serbia, è stato un Paese pesantemente legato a organizzazioni criminali, anche
italiane. Questi legami non sono del tutto interrotti: c’è ancora chi sospetta che
gli affari che vengono condotti non siano del tutto limpidi e di conseguenza la democrazia
ha qualche problema ad affermarsi. C’è un sospetto, che sicuramente negli anni scorsi
è stata una certezza. Ma ora c’è anche un tentativo di avvicinarsi all’Unione Europea,
alle organizzazioni internazionali, cosa che richiede anche un maggior controllo,
per esempio sul riciclaggio del denaro, sui traffici di stupefacenti, sul contrabbando
delle sigarette. Ci sono tentativi di controllare maggiormente questi traffici, ma
credo che non si possa certo dire che siano stati debellati.
D. – Con
quale spirito l’Europa guarda al Montenegro?
R. – Chiaramente l’Europa
tende prima o poi a fare entrare nell’UE tutti gli Stati dell’ex Jugoslavia. Qualcuno
c’è già, come la Slovenia, qualcuno è in regime di associazione, come la Croazia,
e con qualcun altro, invece, sta iniziando ora il processo di avvicinamento, come
per la Serbia. Il recente arresto di Ratko Mladic è servito proprio a questo. Altri
Stati, invece, sono molto più in bilico, sono molto più instabili: la Macedonia, il
Montenegro e soprattutto il Kosovo che, in questo momento, rappresenta una vera incognita.
L'intento dell’Unione Europea di renderli comunitari, perlomeno nel lungo periodo,
è anche una maniera per stabilizzarle politicamente l'area. (bf) (Panoramica
internazionale a cura di Eugenio Bonanata)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LV no. 155