Benedetto XVI in Croazia in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche
Benedetto XVI inizia oggi in Croazia il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale,
il primo di quest'anno, con partenza dall'aeroporto di Roma-Fiumicino alle 9.30 e
arrivo all'aeroporto "Pleso" di Zagabria alle 11.00. La visita di due giorni nella
capitale croata avviene in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche.
Dopo la tradizionale cerimonia di benvenuto il Papa incontra il presidente croato
Josipovic e poi il premier, la signora Jadranka Kodor. Nel pomeriggio alle 18.15 l'incontro
presso il Teatro nazionale croato con la società civile e i leader religiosi, quindi
alle 19.30 la Veglia di preghiera con i giovani nella Piazza Josip Jelacic di Zagabria.
Domani mattina alle 10.00 il Papa presiede nell'area dell'Ippodromo di Zagabria la
Messa in occasione della Giornata delle famiglie cattoliche. A seguire il pranzo con
i vescovi croati nella nuova sede della Conferenza episcopale locale. Alle 17.00 i
Vespri con il clero nella Cattedrale e la preghiera presso la Tomba del Beato Stepinac,
vescovo e martire. Alle 19.15 la cerimonia di congedo nell'aeroporto di Zagabria e
il rientro a Roma-Ciampino previsto per le 21.15. Di qui il trasferimento in elicottero
in Vaticano. Sulla visita del Papa, il servizio della nostra inviata a Zagabria, Giada
Aquilino:
Un Paese che “da sempre vive nell'ambito della civiltà europea”.
E' la Croazia nelle parole di Benedetto XVI, quando nel luglio 2006 ricevette in Vaticano
i vescovi croati in visita ad Limina. Quasi cinque anni dopo quell’incontro, il Papa
viene in Croazia per il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale, all’insegna del
motto ‘Insieme in Cristo’. In effetti è un ritorno: perché Joseph Ratzinger è già
stato nel Paese due volte da cardinale e perché per la Croazia, questa di Benedetto
XVI, è la quarta visita di un Pontefice. I croati infatti abbracciarono Giovanni Paolo
II nel settembre '94, nell'ottobre '98 - per la Beatificazione, nel santuario di Marija
Bistrica, del cardinale Alojzije Stepinac, grande pastore della Chiesa croata, morto
martire nel 1960 per le conseguenze di una dura prigionia sotto il regime comunista
di Tito - e nel giugno 2003. Una visita, quella di Benedetto XVI, che avviene in occasione
del primo Incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate, affinché - come ha
ricordato il Papa all’udienza generale di mercoledì scorso - “le famiglie cristiane
siano sale della terra e luce del mondo”. Proprio per l’importanza data a tale aspetto
pastorale del viaggio, ad accompagnare il Papa, oltre al cardinale segretario di Stato
Tarcisio Bertone, tra gli altri ci saranno anche il cardinale Ennio Antonelli, presidente
del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il nuovo sostituto per gli affari generali
della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, al suo primo viaggio
con tale incarico, e l’arcivescovo croato Nikola Eterovic, segretario generale del
Sinodo dei Vescovi.
Questo per la Croazia è anche un momento cruciale
dal punto di vista politico. Il Paese è alla vigilia del ventennale dell’indipendenza,
avvenuta nel 1991: già parte della Repubblica Jugoslava, la Croazia non dimentica
la guerra degli anni ’90 e affronta oggi la crisi economica e sociale che attanaglia
l’Europa e il mondo intero. Inoltre nel 2005 sono iniziati i negoziati d’adesione
all’Unione Europea, ma i colloqui tra Bruxelles e Zagabria sono ancora in corso. Ed
è proprio una città europea, dalla profonda tradizione cristiana, ad accogliere in
queste ore chi arriva a Zagabria: un popolo che si fa comunità per abbracciare Benedetto
XVI. Nonostante una nottata di pioggia, in piazza Josip Jelačić, i palazzi
liberty fanno da cornice ai preparativi per il palco della Veglia di preghiera del
Papa con i giovani, questa sera. All’Ippodromo di Zagabria, a pochi metri dal fiume
Sava, le ruspe spianano il terreno su cui le famiglie croate si accingono a
partecipare alla Santa Messa domenicale celebrata dal Pontefice in occasione della
Giornata nazionale delle famiglie cattoliche.
La visita del Papa avviene
a 20 anni dall’indipendenza della Croazia: sulla situazione attuale del Paese ci parla
Aldo Sinkovic, già giornalista presso la nostra emittente, ora corrispondente
da Roma dei media cattolici croati. L’intervista è di Giada Aquilino:00:03:10:08
R.
– Questi vent’anni sono stati duri per la Croazia e questo sotto diversi punti di
vista. Sono stati anni duri anche per la crisi che attualmente riguarda anche altri
Paesi e non soltanto la Croazia; sono stati anni duri per la ricostruzione, perché
la Croazia è uscita – nel 1995 – da una guerra che ha distrutto la metà del Paese
ed anche le fabbriche e quindi l’economia. C’è stato poi un periodo nel quale si era
abbastanza rialzata, ma adesso con la crisi la situazione è nuovamente peggiorata:
i giovani non trovano lavoro. E’ prevista in questi giorni la decisione dell’Unione
Europea per l’entrata della Croazia: tutti speravano nel 2013, ma sembra che questa
data ancora non sia confermata poiché alcuni Paesi sono tuttora contrari all’ingresso
della Croazia nell’Unione Europea. Il governo e gran parte della popolazione guardano
con speranza all’Unione Europea.
D. – Che ricordo c’è delle tre visite
di Giovanni Paolo II: nel settembre ’94; nell’ottobre ’98; e, nel giugno 2003?
R.
– Tutte e tre le visite sono state memorabili. Naturalmente la prima è stata quasi
un sogno per molti, perché sembrava essere una cosa irrealizzabile. Il sostegno dato
da Papa Giovanni Paolo II ai croati non è stato certamente dimenticato. Anche la seconda
visita è stata molto importante, perché ha permesso alla gente di comprendere che
la Chiesa cattolica, nella persona del Papa, le era vicino e che cercava di aiutarli
e di confortarli il più possibile. La terza visita è stata molto importante perché,
in quell’occasione, è stato proclamato beato il cardinale Alojzije Stepinac, considerato
il simbolo della Chiesa cattolica in Croazia. Certamente tutti questi avvenimenti
così come le visite nelle diverse città croate di Giovanni Paolo II – è stato infatti
a Zagabria, a Dubrovnik, Osijek e naturalmente a Split – hanno permesso
al popolo croato di sentirlo molto vicino e questo non si può dimenticare. Questa
visita di Benedetto XVI è senz’altro molto apprezzata e si spera che possa coronare
l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, anche se in questa occasione il tema
principale del viaggio è la famiglia: la famiglia, anche in Croazia incontra molte
difficoltà, i giovani sono costretti, in un modo o nell’altro, ad andare lontano dalle
loro famiglie per cercare un lavoro e molti di questi emigrano per cercare all’estero
un lavoro e quindi più speranza. (mg)