2011-06-02 12:57:30

Italia: i genitori dei bimbi delle scuole cattoliche scrivono al governo per maggiori contributi


Centinaia di migliaia di cartoline sono in arrivo in Italia al presidente del Consiglio Berlusconi ed ai ministri dell’Istruzione Gelmini e dell’Economia Tremonti. Le hanno spedite i genitori dei 550 mila bambini delle scuole paritarie aderenti alla Federazione Italiana Scuole materne (Fism). “Con questo gesto simbolico, ma anche molto concreto, si vuole focalizzare l'attenzione del Governo – spiega una nota della Fism - sulla situazione ancora irrisolta dei contributi statali previsti dalla Finanziaria 2011 per le scuole paritarie e quindi delle difficoltà economiche in cui versano molte delle 8000 scuole dell'infanzia Fism sparse su tutto il territorio nazionale, in 4800 comuni, non solo nelle grandi città, ma anche in piccoli paesi. Negli organi di informazione si leggono spesso – prosegue la nota - interventi contrari all'erogazione di contributi pubblici alle scuole paritarie. A questo proposito si ricorda, ancora una volta, che un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia statale costa allo Stato 6.116 euro all’anno contro i 584 euro – contributo rimasto immutato da 10 anni - per un bambino frequentante una scuola dell’infanzia paritaria e che se lo Stato volesse sostituire le scuole dell’infanzia non statali, dovrebbe spendere poco meno di 4 miliardi di euro all’anno, ogni anno, soltanto per la spesa corrente. Nonostante ciò in questi ultimi mesi – sottolinea la Fism - abbiamo assistito ad una politica del ‘taglia e cuci’ per quanto riguarda l'erogazione dei contributi statali alle scuole paritarie”. La Fism si dice “ben consapevole della crisi economica che attraversa il Paese”, ma invita a non “scaricare sulle famiglie, oltre alle difficoltà economiche che già devono affrontare, un ulteriore aggravio di spesa, inevitabile in mancanza dei contributi promessi. Dopo una riduzione dei contributi, rimasti immutati dal 2001, ed il successivo reintegro nella Finanziaria 2011, il Governo ha operato un taglio successivo ed infine ad aprile scorso è stata comunicata la ripartizione di 167 milioni 917.727 per tutte le scuole paritarie rispetto ai 526 milioni promessi ed inseriti nella Finanziaria 2011. la Fism chiede quindi il recupero dei 526 milioni prevista dalla legge finanziaria 2011 entro settembre prossimo, anche per evitare la chiusura forzata di non poche delle 8000 scuole dell'infanzia Fism. Di suddividere i fondi dello Stato in capitoli distinti tra scuole dell'infanzia paritarie, scuole primarie paritarie e scuole secondarie di primo e secondo grado paritarie, ad evitare una ‘guerra tra poveri’. Una concreta attenzione ed interventi per gli alunni diversamente abili e per l’integrazione di alunni che appartengono a famiglie straniere. “Tutto questo – dichiara il Segretario nazionale della Fism Luigi Morgano – per consentire alle scuole dell'infanzia cattoliche e di ispirazione cristiana paritarie di continuare il loro impegno di qualità alta del loro servizio educativo: servizio e qualità messi a dura prova dalla condizione di persistente precarietà dei finanziamenti erogati dallo Stato italiano”. (R.G.)







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