Italia: i genitori dei bimbi delle scuole cattoliche scrivono al governo per maggiori
contributi
Centinaia di migliaia di cartoline sono in arrivo in Italia al presidente del Consiglio
Berlusconi ed ai ministri dell’Istruzione Gelmini e dell’Economia Tremonti. Le hanno
spedite i genitori dei 550 mila bambini delle scuole paritarie aderenti alla Federazione
Italiana Scuole materne (Fism). “Con questo gesto simbolico, ma anche molto concreto,
si vuole focalizzare l'attenzione del Governo – spiega una nota della Fism - sulla
situazione ancora irrisolta dei contributi statali previsti dalla Finanziaria 2011
per le scuole paritarie e quindi delle difficoltà economiche in cui versano molte
delle 8000 scuole dell'infanzia Fism sparse su tutto il territorio nazionale, in 4800
comuni, non solo nelle grandi città, ma anche in piccoli paesi. Negli organi di informazione
si leggono spesso – prosegue la nota - interventi contrari all'erogazione di contributi
pubblici alle scuole paritarie. A questo proposito si ricorda, ancora una volta, che
un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia statale costa allo Stato 6.116 euro
all’anno contro i 584 euro – contributo rimasto immutato da 10 anni - per un bambino
frequentante una scuola dell’infanzia paritaria e che se lo Stato volesse sostituire
le scuole dell’infanzia non statali, dovrebbe spendere poco meno di 4 miliardi di
euro all’anno, ogni anno, soltanto per la spesa corrente. Nonostante ciò in questi
ultimi mesi – sottolinea la Fism - abbiamo assistito ad una politica del ‘taglia e
cuci’ per quanto riguarda l'erogazione dei contributi statali alle scuole paritarie”.
La Fism si dice “ben consapevole della crisi economica che attraversa il Paese”, ma
invita a non “scaricare sulle famiglie, oltre alle difficoltà economiche che già devono
affrontare, un ulteriore aggravio di spesa, inevitabile in mancanza dei contributi
promessi. Dopo una riduzione dei contributi, rimasti immutati dal 2001, ed il successivo
reintegro nella Finanziaria 2011, il Governo ha operato un taglio successivo ed infine
ad aprile scorso è stata comunicata la ripartizione di 167 milioni 917.727 per tutte
le scuole paritarie rispetto ai 526 milioni promessi ed inseriti nella Finanziaria
2011. la Fism chiede quindi il recupero dei 526 milioni prevista dalla legge finanziaria
2011 entro settembre prossimo, anche per evitare la chiusura forzata di non poche
delle 8000 scuole dell'infanzia Fism. Di suddividere i fondi dello Stato in capitoli
distinti tra scuole dell'infanzia paritarie, scuole primarie paritarie e scuole secondarie
di primo e secondo grado paritarie, ad evitare una ‘guerra tra poveri’. Una concreta
attenzione ed interventi per gli alunni diversamente abili e per l’integrazione di
alunni che appartengono a famiglie straniere. “Tutto questo – dichiara il Segretario
nazionale della Fism Luigi Morgano – per consentire alle scuole dell'infanzia cattoliche
e di ispirazione cristiana paritarie di continuare il loro impegno di qualità alta
del loro servizio educativo: servizio e qualità messi a dura prova dalla condizione
di persistente precarietà dei finanziamenti erogati dallo Stato italiano”. (R.G.)