2011-06-02 12:56:09

Francia: ribadito il divieto di ricerca sull’embrione


Ristabilimento del principio che vieta (con alcune deroghe) la ricerca sull’embrione umano, rifiuto di estendere alle coppie formate da donne l’accesso all’assistenza medica alla procreazione, allargamento della donazione di gameti (che resta anonima) anche da parte di persone che non hanno mai procreato, «no» al trasferimento post mortem degli embrioni: sono alcuni dei punti contenuti nel progetto di legge sulla bioetica approvato, in seconda lettura, dall’Assemblea nazionale francese. Hanno votato a favore del testo, che adesso torna al Senato, - riferisce L'Osservatore Romano - duecentottanta deputati; i «no» sono stati duecentodiciassette, trentasette gli astenuti. Per quanto concerne la ricerca sull’embrione, dunque, l’Assemblea è restata sulla posizione difesa dal Governo, quella cioè di conservare l’attuale dispositivo (divieto con deroghe) respingendo l’opzione del Senato — appoggiata con favore da numerosi medici — che aveva proposto un’«autorizzazione inquadrata» della ricerca. I deputati si sono in pratica espressi come a febbraio, in occasione della prima lettura. Decisivo è stato l’emendamento presentato, durante la discussione, da Jean Leonetti, relatore della commissione incaricata di esaminare il provvedimento, e votato a larga maggioranza. «In materia di ricerca è stato trovato un punto di equilibrio — ha commentato Leonetti — cercando di fare chiarezza su ciò che è proibito e ciò che è consentito». Anche il ministro del Lavoro, dell’Impiego e della Sanità, Xavier Bertrand, ha detto che il divieto con deroghe, stabilito nel 2004, è la migliore soluzione possibile poiché «non chiude la porta davanti ai progressi della scienza». Una soluzione auspicata nei giorni scorsi anche dal cardinale André Vingt-Trois, presidente della Conferenza episcopale, che aveva parlato del rischio di un «regresso di civiltà». Come detto, il progetto di legge deve ora tornare in Senato per la seconda lettura. Nel caso persista un disaccordo su punti fondamentali del testo, sarà l’Assemblea nazionale ad avere l’ultima parola. (R.P.)







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