Brasile: killer contro chi difende l'Amazzonia. Mons. Giovenale: vince il profitto
a tutti i costi
In Brasile quattro omicidi in pochi giorni, tra cui quello di una coppia di sposi,
hanno preso di mira attivisti ecologisti e contadini nella regione amazzonica. Intervistato
da Davide Maggiore, il vescovo di Abaetetuba, mons. Flavio Giovenale,
individua le cause di questa emergenza ancora irrisolta:
R. – E' il
problema dell’ingiustizia, il problema di non avere una regolamentazione chiara sulla
proprietà della terra. Non è stato risolto neanche il problema del rapporto tra l’agricoltura
piccola, quella familiare, e la grande produzione che è specialmente quella delle
grandi segherie o delle grandi, enormi, piantagioni. Purtroppo ci sono ancora molte
persone che pensano di risolvere le cose con lo stile del Far West.
D.
– Gli omicidi di questo tipo sarebbero stati oltre 1100 dal 1988 ma solo un centinaio
sono i casi che sono arrivati in tribunale. Perché è difficile perseguire i responsabili?
R.
– La prima cosa è che gli omicidi avvengono in posti molto lontani dalle città e poco
abitati. La seconda è che testimoniare è un grandissimo rischio. Allo stesso tempo
c’è molta corruzione e allora è difficile avere documenti che comprovino la proprietà
legale della terra …
D. – A 23 anni dal più noto di questi delitti,
l’uccisione dell’attivista Chico Mendes, cosa è cambiato nella società, nelle istituzioni
e sul territorio?
R. - E’ cambiata la coscienza: la natura deve essere
preservata, deve essere usata per l'uomo ma in modo ragionevole per non distruggerla
perché la capacità di rifarsi della natura non è così veloce quanto la capacità di
distruzione che l’umanità ha. La seconda cosa è che la natura sta lì e che perciò
noi possiamo usarla, ma usarla per averla sempre, per viverla meglio. Infine è cambiata
la voglia del popolo di fare giustizia.
D. – In che modo la Chiesa si
impegna concretamente su questi temi?
R. – La Chiesa in Brasile ha strumenti
fortissimi, specialmente quella che noi chiamiamo la “Campagna di fraternità”. Sono
temi sociali in cui si invita tutto il popolo brasiliano, non solo i cattolici, a
fare una riflessione e un cambiamento di vita. Molti, sia laici sia religiosi, sono
molto impegnati in questo campo. Inoltre, abbiamo la pastorale della terra, in alcune
diocesi ci sono gruppi ecologici di ispirazione cristiana …
D. - Come
può incidere su questa situazione la legge sulla terra recentemente approvata dalla
Camera e criticata dagli ambientalisti?
R. – E’ stata approvata dalla
Camera proprio il giorno stesso dell’uccisione della coppia di sposi ambientalisti
e il peggio è che quando uno dei deputati ha annunciato questo assassinio, per far
sì che il progetto non fosse approvato, ci sono stati alcuni deputati che hanno invece
applaudito per l’uccisione. Ci sono molte persone che guardano semplicemente agli
interessi economici, costi quello che costi. Questa legge è stata molto criticata,
anche la Chiesa è molto preoccupata perché uno dei punti è che si conceda l’amnistia
ha chi ha disboscato illegalmente fino all’anno scorso. La speranza è che in Senato
si riesca a fare qualche cambiamento anche per proteggere i piccoli agricoltori perché
è una legge che tratta piccoli e grandi tutti allo stesso modo. (bf)