2011-06-02 16:38:11

2 Giugno: i militari pagano il prezzo più alto per il bene comune dell'uomo


mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo Ordinario MIlitare per l'Italia
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La Festa della Repubblica, diventa la certezza che l'Italia può continuare a promuovere nel mondo la stabilità e lo sviluppo ed a sostenere la causa dei diritti umani. Proprio nella Festa della Repubblica italiana, devo esprimere il disagio dei nostri militari. A fronte di affermazioni che circolano in questi giorni sull'esistenza o meno di guerre pulite in relazione agli ultimi militari italiani feriti in missioni all'estero, dico che l'Istituzione militare paga oggi il prezzo più alto dinanzi alla tendenza di far prevalere interessi di parte sul bene comune della famiglia umana. I militari sanno che la vita umana è un dono e che va custodita. Che cosa sono la Libia, Lampedusa, l'Afghanistan e il Libano, il Kosovo, Haiti: sono testimonianze dalle mille forme di accoglienza, non respingimento, costruzione di dialogo non discriminazione. La pace per i militari non può essere trattata come un problema impersonale. E' un gesto connaturale, ma motivato, di carità.
Formulando gli auguri nel giorno della festa della Repubblica italiana , voglio riprendere il discorso del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e la recentissima preghiera a Santa Maria Maggiore con il Papa ed i vescovi italiani. "L'Italia è una ed è indivisibile". Penso che possa essere l'augurio più bello se ognuno di noi, pagando di persona, immagina e realizza un'Italia meravigliosa. Un Paese sempre più amalgamato, oltre i soggettivismi e gli egosimi, per il bene di un Paese che il Signore ci ha donato e che dobbiamo custodire nelle sue radici cristiane.







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