Australia: Settimana della Riconciliazione nazionale con gli aborigeni
Riconoscere l’altro nella sua identità, apprezzarlo in quanto persona, stimare il
contributo che può dare alla società australiana: sono questi i temi centrali della
“Settimana della Riconciliazione Nazionale”, in corso dal 27 maggio al 3 giugno in
Australia. All’evento, promosso dalle istituzioni pubbliche a livello nazionale, offrono
un contributo le Organizzazioni non governative e le comunità cristiane, che hanno
diffuso programmi con attività di sensibilizzazione. Come spiega all’agenzia Fides
la “Commissione Giustizia e Pace” della Chiesa australiana (Australian Catholic Social
Justice Council), l’evento, che si celebra ogni anno, intende far riflettere la popolazione
del nuovissimo continente sulla propria storia e sulla necessità di continuare a coltivare
la riconciliazione con la comunità aborigena, considerata come “presenza significativa,
nella cultura e nella storia australiana”. Il tema scelto quest’anno è “Riconoscere
l’altro”, nella consapevolezza – spiega la Commissione – che “ogni uomo è creatura
di Dio ed è preziosa agli occhi di Dio. Quando un uomo si sente riconosciuto per quello
che è, può dare un suo contributo alla società. Questo è un incoraggiamento a donare
le proprie energie per gli altri”. Questa dinamica è fondamentale per l’integrazione
della comunità aborigena australiana, e genera un flusso virtuoso di scambio in cui
gli aborigeni si sentono riconosciuti e pronti a dare un contributo alla costruzione
della nazione. La Settimana “ci ricorda tutto il lavoro che c’è ancora da fare per
portare giustizia alla gente che soffre per le politiche di emarginazione” nota in
un messaggio John Ferguson, segretario esecutivo della Commissione Giustizia e Pace
dei vescovi australiani. Restano da affrontare tre sfide principali nel rapporto con
le comunità aborigene, rimarca Ferguson: “Un gap nella speranza di vita; il progresso
nel campo dell’istruzione; il tema delle opportunità di sviluppo sociale ed economico”.
“Come cattolici, Cristo ci dà il coraggi di lavorare per la causa dell’amore”, conclude
il segretario, ribadendo che la Chiesa cattolica continuerà a impegnarsi in programmi
di riconciliazione nazionale e di promozione umana delle comunità indigene. (R.P.)