2011-05-29 14:43:53

Vescovi Usa: la riforma economica non dimentichi i più deboli


“Il bilancio non è una questione soltanto di numeri, ma riflette i valori della nostra nazione”: con una nuova presa di posizione, i vescovi degli Stati Uniti sono tornati nei giorni scorsi a ribadire la necessità di non dimenticare le fasce sociali più deboli, in relazione al dibattito sui tagli al bilancio federale. A indicare le priorità, prima di tutto morali, per i membri del Congresso, è stato lo stesso presidente della Conferenza episcopale (Usccb), mons. Timothy Michael Dolan. Replicando alla lettera del presidente repubblicano della Commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti, Paul Ryan, che assicurava l’attenzione dei deputati per le esigenze delle fasce sociali più deboli, l’arcivescovo di New York ha voluto ricordare che “una parte significativa del nostro dovere di pastori è di insistere affinché il grido dei poveri venga udito” e che una nuova disciplina finanziaria “non rechi nuovi aggravi” alle persone in difficoltà”. Mons. Dolan ha richiamato un’altra lettera a firma dei vescovi di Albany e di Stockton, Howard James Hubbard e Stephen Edward Blaire — presidenti della Commissione per la giustizia internazionale e la pace e della Commissione per la giustizia nazionale e lo sviluppo umano della Usccb — inviata di recente ai membri del Senato, in cui i vescovi chiedono “una leadership bipartisan, la definizione delle priorità e una chiara visione morale”. Tra le questioni sociali prioritarie per i vescovi americani vi è la condizione degli immigrati. Dalla Usccb si esorta il Congresso a lavorare per rendere esecutiva la nuova legislazione sull’immigrazione. Il presidente della Commissione per le migrazioni e il servizio ai rifugiati, mons. José Horacio Gómez, ha rilevato che “la mancata attuazione della nuova legge provoca il moltiplicarsi di regolamentazioni da parte delle autorità locali” e ha chiesto che si prevedano norme a salvaguardia dell’unità delle famiglie degli immigrati. (L.G. – L.Z.)







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