Il Papa al Regina Caeli: l’annuncio del Vangelo fa fiorire la vita, la vocazione della
Chiesa è l’evangelizzazione
Laddove è annunciato, il Vangelo porta la vita così come la pioggia fa rinverdire
un terreno arido: è quanto affermato da Benedetto XVI al Regina Caeli in Piazza San
Pietro, gremita di fedeli. Il Papa ha dunque ribadito che, anche oggi, la vocazione
della Chiesa è l’evangelizzazione, come hanno testimoniato figure luminose quali San
Carlo Borromeo, Madre Teresa di Calcutta e Karol Wojtyla, definito dal Papa “un grande
missionario”. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Là dove
arriva il Vangelo fiorisce la vita”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI che, al
Regina Caeli, si è soffermato sul passo degli Atti degli Apostoli che descrive le
opere prodigiose del diacono Filippo in Samaria:
"Filippo e gli altri
discepoli, con la forza dello Spirito Santo, fecero nei villaggi della Palestina ciò
che aveva fatto Gesù: predicarono la Buona Notizia e operarono segni prodigiosi. Era
il Signore che agiva per mezzo loro”.
E così, ha osservato, accadeva
ciò che succede a un terreno arido: “irrigato dalla pioggia, subito rinverdisce”.
L’annuncio del Vangelo, dunque, porta la vita:
“Leggendo questo brano,
viene spontaneo pensare alla forza risanatrice del Vangelo, che nel corso dei secoli
ha 'irrigato', come fiume benefico, tante popolazioni”.
Ha, così,
citato alcuni grandi Santi che hanno “portato speranza e pace ad intere città” come
San Carlo Borromeo a Milano, al tempo della peste, e la Beata Madre Teresa a Calcutta.
Né ha mancato di riferirsi “a tanti missionari, il cui nome è noto a Dio, che hanno
dato la vita per portare l’annuncio di Cristo e far fiorire tra gli uomini la gioia
profonda”:
“Mentre i potenti di questo mondo cercavano di conquistare
nuovi territori per interessi politici ed economici, i messaggeri di Cristo andavano
dappertutto con lo scopo di portare Cristo agli uomini e gli uomini a Cristo, sapendo
che solo Lui può dare la vera libertà e la vita eterna”.
Anche
oggi, ha ribadito Benedetto XVI, la “vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione”:
“Sia
verso le popolazioni che non sono state ancora 'irrigate' dall’acqua viva del Vangelo;
sia verso quelle che, pur avendo antiche radici cristiane, hanno bisogno di nuova
linfa per portare nuovi frutti, e riscoprire la bellezza e la gioia della fede”.
Il
Papa ha quindi ricordato che anche il Beato Giovanni Paolo II è stato “un grande missionario”.
Karol Wojtyla, ha constatato, “ha rilanciato la missione ad gentes e, al tempo stesso,
ha promosso la nuova evangelizzazione”. Due compiti che il Pontefice ha affidato all’intercessione
di Maria:
“La Madre di Cristo accompagni sempre e dovunque l’annuncio
del Vangelo, affinché si moltiplichino e si allarghino nel mondo gli spazi in cui
gli uomini ritrovano la gioia di vivere come figli di Dio”.
Al momento
dei saluti ai pellegrini, il Papa ha rivolto un pensiero gioioso a Suor Maria Serafina
del Sacro Cuore di Gesù, Beatificata ieri in Campania a Cerreto Sannita. In polacco,
ha invece ricordato il 30.mo anniversario della morte del cardinale Stefan
Wyszyński, il "Primate del Millennio":
“Wypraszając dar jego beatyfikacji…”“Invocando
il dono della sua Beatificazione – ha detto Benedetto XVI – impariamo da lui il totale
abbandono alla Madre di Dio. La sua fiducia espressa con le parole: ‘Tutto ho posto
su Maria’ sia per noi un particolare modello”. Infine, ha ricordato l’odierna Giornata
Nazionale del Sollievo, dedicata alla solidarietà con i malati.