2011-05-28 13:53:14

Beatificazione di Suor Maria Serafina, la “pellegrina di Dio”


Questo pomeriggio a Faicchio, piccolo paese del Beneventano, nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’Goti, solenne cerimonia di Beatificazione di Suor Maria Serafina del Sacro Cuore, fondatrice dell’Istituto delle Suore degli Angeli. A rappresentare il Santo Padre, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

“Siate sempre angeli di luce e carità, per condurre le anime a Dio con le due ali della parola e del buon esempio”. Così era solita dire Madre Serafina alle sue consorelle: di essere angeli sulla Terra, perché gli angeli, nei cieli, sono i più vicini a Dio, ne contemplano il Volto. E la religiosa incarna questa missione già nel nome che assumerà prendendo i voti, Serafina: un nome ricevuto come una grazia speciale a 18 anni dalla Vergine Maria mentre si trovava in preghiera. Da allora e per sempre la Madre superiora e le religiose del suo istituto, fondato dopo varie peripezie nel 1891, si spesero su due fronti: la contemplazione della Santissima Trinità attraverso l’Eucarestia e l’azione e l’aiuto ai fratelli nella carità operosa. Per questo si chiamano Suore degli Angeli, come spiega il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi:

"La denominazione dipende dal carisma trinitario dell’Istituto, le cui suore sono chiamate a un’adorazione perenne della Trinità, come gli Angeli. Per questo le suore degli Angeli sono impegnate sia nelle scuole, negli ospedali, nelle parrocchie, sia nelle missioni ad gentes. È un carisma di carità universale che, però, sgorga dal profondo della preghiera e dell’Adorazione eucaristica”.

Ma chi era questa donna, nata nel profondo nord a Imér, in provincia di Trento? Prima di dodici figli, Clotilde Micheli, questo il suo nome all’anagrafe, era molto attenta ai deboli, agli anziani, ai malati e ai bambini: esperienze fin dall’inizio illuminate dal suo desiderio di vivere come un Angelo sulla Terra. Granitica come le montagne da cui veniva, ma di indole gioiosa come la gente del sud, in mezzo alla quale passò la sua vita, Madre Serafina era una vera “italiana”:

“Madre Serafina fu una donna forte, coraggiosa e umile. In quest’anno 2011, che commemora i 150 anni di unità d’Italia, Madre Serafina è una donna autenticamente ‘italiana’. In lei c’è armonia tra le virtù della gente del Nord – laboriosità, coraggio, perseveranza – e le virtù della gente del Sud, come entusiasmo, creatività, letizia”.

Questo suo peregrinare le valse, tra le consorelle, il soprannome di “Pellegrina di Dio”. Sul suo esempio le Suore degli Angeli, sospinte dallo Spirito, hanno fondato moltissime case di missione in tutto il mondo, in cui sta fiorendo il seme dell’evangelizzazione e che sono oggi un segno di speranza, vista la vivacità delle Vocazioni. Questo il messaggio, valido ancora oggi, di Suor Maria Serafina, afferma il cardinale Amato:

“Della Beata Serafina del Sacro Cuore, oltre che la sua santità, di grande attualità è la sua disponibilità a seguire la vocazione che Dio le aveva affidata. Un invito anche a noi a non mettere ostacoli alla chiamata del Signore, anche nella vita sacerdotale e religiosa e anche nella vita familiare”.







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