2011-05-27 12:28:00

Concerto in Vaticano offerto al Papa dal presidente ungherese Pál Schmitt


Concerto questa sera alle 18.00 nell’Aula Paolo VI, in Vaticano, offerto a Benedetto XVI dal presidente della Repubblica di Ungheria, Pál Schmitt, in occasione della presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione Europea e a 200 anni dalla nascita di Ferenc Liszt. L’Orchestra Filarmonica Nazionale Ungherese, il Gruppo Corale Nazionale e il tenore István Horváth eseguiranno tre composizioni di Listz e Zoltán Kocsis – La marcia festiva per l’anniversario della nascita di Goethe, la Valle di Obermann e l’Ave Maria (Le Campane di Roma) – e il Salmo 13 di Liszt. Dirige il Maestro Zoltán Kocsis. Sul significato di questo evento ascoltiamo il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, intervistato da Marta Vertse:RealAudioMP3

R. - In Ungheria è ancora vivo il ricordo dell’ingresso del popolo ungherese nella comunità dei popoli cristiani d’Europa: mille anni or sono, infatti, è stato il primo re cristiano, Santo Stefano, che ha organizzato la gerarchia e la missione tra gli ungheresi e che ha ricevuto la sua corona da Papa Silvestro II. Quindi, il ruolo della Santa Sede nella nostra adesione all’Europa è stato, sin dalla sua origine, fondamentale. Tuttora è viva questa convinzione e vogliamo quindi esprimere con gratitudine la nostra vicinanza alla Santa Sede e al Successore di San Pietro. Malgrado oggi l’Europa sia abbastanza secolarizzata, quelle idee e quelle convinzioni, che molti europei condividono grazie alla fede cristiana, costituiscono una forza che ci aiuta a superare i problemi della vita dei nostri giorni. Quindi, secondo me, questo gesto del governo ungherese costituisce anche un incoraggiamento e un segno di speranza per il futuro. (mg)







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