Germania. Per Chiesa e Caritas la diagnosi pre-impianto viola la tutela della dignità
della persona
“Divieto giuridico senza eccezioni” per test genetici su embrioni: lo hanno chiesto
ieri la Chiesa cattolica e la Caritas in un comunicato stampa diffuso a Berlino ripreso
dall'agenzia Sir. “La cosiddetta diagnosi pre-impianto (Pid) viola la tutela della
dignità della persona” e “non è una possibilità eticamente accettabile”, si legge
nel documento pubblicato a margine della riunione del Comitato per la sanità del Bundestag,
svoltasi ieri con la consultazione di dieci esperti chiamati a pronunciarsi sulla
Pid da un punto di vista etico, medico e giuridico. I firmatari del comunicato - Karl
Jüsten, direttore del commissariato dei vescovi tedeschi, e Peter Neher, presidente
della Caritas - hanno messo in guardia da una “strumentalizzazione della vita umana”.
Gli embrioni non vengono generati incondizionatamente “ma la loro esistenza è subordinata
a determinate disposizioni, tendenze e caratteristiche genetiche”. Con la Pid, prosegue
il comunicato, “il valore di una vita umana viene misurato unicamente sulla base di
criteri quali la normalità e il benessere fisico”, giudicando “su una vita degna o
non degna di essere vissuta”. È stato inoltre sottolineato il rischio di “ulteriori
discriminazioni” verso le persone disabili, che scaturirebbe dall’ammissione della
Pid. (R.P.)