Messico: promulgata una nuova legge in favore dei migranti
Una nuova legge riconosce e protegge i diritti dei migranti con l’obiettivo di limitare
i rischi che affrontano per attraversare il Messico in direzione del ‘sogno americano’,
dagli attacchi della criminalità organizzata alle estorsioni da parte di funzionari
pubblici. E’ stata approvata in Messico dal presidente Felipe Calderón. Secondo la
nuova ‘Ley de Migración’, i migranti hanno diritto a ricevere servizi educativi e
sanitari, oltre all’accesso alla giustizia, a prescindere se siano o meno in possesso
di documenti di identità. “E’ una legge all’avanguardia, che privilegia il rispetto
e la tutela dei diritti umani, riconoscendo la dignità umana dei migranti”. La condizione
di ‘clandestinità’, ha evidenziato Calderón, espone i migranti a “situazioni estremamente
rischiose” come finire vittime di sequestri da parte di narcotrafficanti. Il presidente
– riferisce l'agenzia Misna - ha fatto anche riferimento all’eccidio di 72 migranti
compiuto l’agosto 2010 nello Stato settentrionale di Tamaulipas da presunti sicari
del cartello della droga degli ‘Zetas’ e alla recente scoperta, nello stesso Stato,
di fosse comuni contenenti 183 cadaveri, alcuni dei quali ritenuti migranti. Fatti,
ha detto, che “riflettono il grado di perversità e malvagia che ha raggiunto la criminalità
organizzata”. Secondo la Commissione nazionale dei diritti umani, solo tra aprile
e settembre 2010, si sono registrati in Messico oltre 11.000 sequestri di migranti,
circa la metà originari dell’Honduras. Di recente anche sei agenti dell’Istituto nazionale
delle migrazioni sono stati arrestati per il rapimento a scopo di estorsione di alcuni
migranti a Tamaulipas. (A.L.)