Plenaria Cei. Mons. Crociata: preoccupa il momento sociale dell'Italia
Dopo l’apertura di ieri pomeriggio in Vaticano, con la prolusione del cardinale Angelo
Bagnasco, i vescovi della Cei sono impegnati oggi nella seconda giornata dell’assemblea
generale, durante la quale hanno espresso preoccupazione per il momento che l’Italia
sta vivendo, ma anche fiducia nella capacità di reagire della gente. Massima vigilanza,
inoltre, sui possibili abusi di sacerdoti nei confronti di minori. Alessandro Guarasci:
L’Italia
sta vivendo un grave momento di conflittualità politica e il tema è stato affrontato
anche nei lavori di questa mattina. Il segretario generale della Cei, mons.
Mariano Crociata:
“La preoccupazione per il momento che vive
il Paese, soprattutto da un punto di vista sociale, la preoccupazione per le famiglie,
per il lavoro e le emergenze che a questo si collegano”.
I vescovi hanno
fiducia nella capacità di reagire della gente, ma chiedono anche che le istituzioni
diano corpo a questa capacità. Altro tema, i possibili abusi di sacerdoti nei confronti
dei minori. L’impegno della Cei continua a svilupparsi sulla linea di quanto già fatto
in passato. Ieri, il cardinale Bagnasco ha annunciato che è al lavoro un gruppo interdisciplinare
di esperti con l’obiettivo di “tradurre” per l’Italia le indicazioni provenienti dalla
Congregazione per la Dottrina della Fede. Ancora mons. Crociata:
“Indicazioni,
pratiche particolari, vogliono servire unicamente a far sì che le vittime siano prontamente
ascoltate e accompagnate nella loro esigenza di essere tutelate e di essere sostenute
a uscire da una situazione di così grave disagio”.
Massima fiducia,
comunque, nelle migliaia di sacerdoti che svolgono con fedeltà il loro compito.
Come
detto, dunque, ieri la plenaria dei vescovi italiani è iniziata con il tradizionale
discorso di apertura tenuto dal cardinale Bagnasco. Nella prolusione, il presidente
della Cei ha ribadito la condanna della Chiesa nei confronti di quei sacerdoti che
si macchiano di abusi sessuali su minori, e ha affermato che “sull’integrità dei sacerdoti”
non si “può transigere, costi quel che costi. Anche un solo caso, in tale ambito,
sarebbe troppo”. Preoccupazione poi per il clima politico, ridotto, ha detto il cardinale,
a litigio perenne. Alessandro Guarasci:
Il
cardinale Bagnasco usa toni duri nei confronti di chi abusa dei minori: “Un’infame
emergenza ancora non superata”, massima vicinanza alle vittime e alle famiglie:
“Quando
poi i casi si ripetono, lo strazio è indicibile e l’umiliazione totale. Ma le ombre,
anche le più gravi e dolorose, non possono oscurare il bene che c’è. Ancora una volta,
quindi, noi vescovi confermiamo stima e gratitudine al nostro clero che si prodiga
con fedeltà, sacrificio e gioia, nella cura delle comunità cristiane”.
Ma
la Chiesa vuole intervenire: da oltre un anno infatti, su mandato della presidenza
Cei, è al lavoro un gruppo interdisciplinare di esperti proprio con l’obiettivo di
“tradurre” per l’Italia le indicazioni provenienti dalla dicastero per la Dottrina
della Fede. Il porporato poi parla del clima politico in Italia: vi sono unilateralità
e predominanze senza giustificazione.
“La politica che ha oggi visibilità
è, non raramente, inguardabile, ridotta a litigio perenne, come una recita scontata
e – se si può dire – noiosa”.
E anche la stampa si fa condizionare da
questo clima, e riferisce i fatti in modo acritico. Comunque vi sono delle “arcate”
che tengono in piedi il Paese. Serve quindi un soprassalto di responsabilità che privilegi
il dialogo costruttivo. Bagnasco quindi annuncia che “la Chiesa si sta impegnando
a formare aree giovanili non estranee alla dimensione ideale ed etica, per essere
presenza morale non condizionabile”. Ne consegue che la legge sul fine vita può ottenere
il più ampio consenso del parlamento, senza ulteriori ostacoli. E poi bisogna tutelare
le famiglie, l’occupazione. “Vorremmo che niente rimanesse intentato per salvare
o recuperare posti di lavoro – dice il cardinale – serve un’alleanza esplicita per
il lavoro”. Insomma, bisogna che non venga meno la differenza tra il bene e
il male, è necessario rifuggire dall’individualismo. Ma come non guardare anche alla
Libia? L’ingerenza umanitaria ha causato gravissime perdite, anche tra i civili, e
il cardinale Bagnasco chiede massima attenzione per gli immigrati. Anche se vi sono
stati momenti d’incertezza, l’Italia può essere fiera di come ha accolto, e il comportamento
degli abitanti di Lampedusa, definito “eroico” dal porporato. Infine, un ricordo di
Giovanni Paolo II, a meno di un mese dalla beatificazione.
“Precisamente
così Giovanni Paolo II si è comportato, cesellando la propria vita secondo la forma
pasquale, e dimostrando a tutti che cosa può diventare l’esistenza di una persona
quando si lascia afferrare da Cristo”.
Il cardinale Bagnasco ricorda
come la santità per Giovanni Paolo II fu l’opzione su cui ha innestato le altre scelte.