2011-05-24 16:19:01

Libia: Usa invitano ribelli di Bengasi ad aprire rappresentanza a Washington


I ribelli libici sono stati invitati ufficialmente ad aprire una sede di rappresentanza a Washington: lo ha annunciato l'inviato Usa a Bengasi, Jeffrey Feltman. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Feltman è il sottosegretario americano agli affari del Medio Oriente. Da ieri è a Bengasi roccaforte della ribellione al rais libico. "Gli Stati Uniti – ha detto - sono decisi a proteggere i civili libici e pensano che Muammar Gheddafi debba lasciare il potere e la Libia". Guardando a Tripoli questa notte è durato oltre 20 minuti il raid della Nato che ha preso di mira un’installazione militare poco distante dal bunker di Muammar Gheddafi. Nell'attacco si sono registrati almeno 3 morti e 150 feriti. Secondo il governo libico è stata colpita una caserma semivuota di volontari, secondo l'Alleanza atlantica un impianto che "riforniva le forze responsabili degli attacchi contro i civili". Il generale Charles Bouchard, che guida la missione dell'Alleanza in Libia, ha affermato che i soldati del rais "rappresentano ancora una minaccia per i civili e dunque si continuerà a bombardare obiettivi che siano collegati a questa violenza. Da parte sua, il portavoce del governo libico, Moussa Ibrahim, sostiene che il raid notturno "rappresenti una escalation" e che la maggior parte delle vittime sarebbero civili, abitanti delle case vicine la zona bombardata. Intanto, c’è chi denuncia in particolare crimini contro le donne: secondo la psicologa libica, Siham Sergewa, che ha parlato alla Cnn, sono 270 le donne che affermano di essere state stuprate dai soldati di Gheddafi. La psicologa raccoglie informazioni lungo i campi profughi al confine tra Libia e Tunisia ed Egitto.







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