2011-05-24 14:54:02

Leader religiosi ai grandi della Terra: rispondete alle sfide dell’economia e dell’ambiente


Un partenariato più forte e più trasparente tra i Capi di Stato e di governo dei Paesi che fanno parte del G8 e del G20, l’Assemblea generale dell’Onu e la società civile per rispondere insieme alle “sfide comuni” dell’economia, dei cambiamenti climatici, dello sviluppo e soprattutto della pace. Così suona l’appello lanciato - in un documento citato dall'agenzia Sir - dai partecipanti al Summit dei leader religiosi che si è aperto ieri a Bordeaux alla vigilia del vertice G8 in programma in Francia il 26 e 27 maggio. Nella dichiarazione i leader religiosi chiedono una “riforma della governance mondiale”. “Devono essere prese misure – si legge nel documento – affinché il G8 e il G20 si iscrivano più formalmente nel quadro delle Nazioni Unite. Il G20 deve aprire le sue porte ai Paesi a più basso reddito, fornendo almeno un seggio permanente dall’Unione Africana, all’America Latina e agli organismi regionali dell’Asia”. I diversi esponenti delle religioni chiedono anche che “il funzionamento del G8 e del G20 deve essere più trasparente in modo che la società civile e gli organismi religiosi possano prendere parte al loro lavoro, influenzare le loro decisioni e assicurarsi che gli impegni siano presi e mantenuti”. La dichiarazione si divide in paragrafi. In quello relativo alla situazione macro-economica, i leader affermano che “è urgente e indispensabile stabilire un solido quadro di regole per prevenire le crisi finanziarie e proteggere le persone più vulnerabili”. Nel paragrafo riservato al cambiamento climatico, si sottolinea come i Paesi del G20 sono responsabili dell’80% circa dell’emissione mondiale di gas a effetto serra e nel paragrafo dedicato allo sviluppo si chiede ai Paesi più ricchi di rispettare l’impegno preso a dedicare lo 0,7% del loro Pil per aiutare i Paesi più poveri nel quadro del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio stabiliti dall’Onu entro il 2015. L’ultimo paragrafo è riservato alla pace. “Gli investimenti mondiali in favore della pace, insignificanti rispetto al budget militare – si legge nella dichiarazione – dovrebbero essere aumentati, così come gli strumenti non militari necessari per il mantenimento della pace dovrebbero essere rafforzati e aumentati”. I leader religiosi chiedono inoltre di “preferire sempre i mezzi non violenti nella lotta al terrorismo e nelle discussioni per favorire la pace”. (M.G.)







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