Firmata la Convenzione che attua l'Accordo tra Santa Sede e Croazia sull'insegnamento
delle scuole cattoliche nel Paese europeo
Giornata importante ieri per la Chiesa in Croazia, che ha siglato la Convenzione attuativa
dell’Accordo firmato 15 anni fa tra la Santa Sede e la Repubblica croata circa la
collaborazione in campo educativo e culturale. Il documento riconosce in sostanza
alla Chiesa cattolica il diritto di istituire scuole di ogni ordine e grado e stabilisce
i corrispettivi obblighi dello Stato, compresi gli stipendi degli insegnanti. La Convenzione
fissa inoltre le regole per le iscrizioni, il tipo di istruzione fornita, la nomina
dei presidi e l’approvazione degli statuti delle scuole cattoliche in conformità con
l’ordinamento dello Stato croato e i principi fondamentali dell’educazione cattolica.
Nel suo intervento alla cerimonia, il primo ministro croato, la signora Jadranka Kosor,
ha messo in rilievo l’importanza dell’Accordo, raggiunto nell’imminenza della visita
apostolica che Benedetto XVI compirà in Croazia il 4 e il 5 giugno prossimi.
Il
premier Kosor ha parlato dell’importante ruolo svolto dagli istituti educativi cattolici
nella promozione del sentimento patriottico e della consapevolezza delle proprie radici
culturali e religiose, tanto più importante oggi – ha affermato – che la Croazia si
appresta ad entrare nell’Unione Europea. Anche il presidente della Conferenza episcopale
croata, l’arcivescovo Marin Srakić, ha preso la parola ricordando come le scuole cattoliche
non siano chiuse e citando in proposito l’esempio del Kosovo, dove il 90 per cento
degli studenti delle scuole cattoliche sono musulmani. Alla firma della Convenzione
– riferisce l’agenzia dei vescovi Ika - erano presenti anche il segretario generale
della Conferenza episcopale locale, mons. Enco Rodinis, mons. Ante Ivas, vescovo di
Sebenico, e mons. Antun Škvorčević, vescovo di Požegail. Per il governo ha presenziato
il ministro della Scienza, dell’educazione dello Sport, Radovan Fuchs. (A cura
di Alessandro De Carolis)