Istituita alla Lateranense un’Area internazionale di ricerca sulla dottrina sociale
della Chiesa
Si è tenuta oggi alla Pontificia Università Lateranense, la tavola rotonda inaugurale
dell’Area internazionale di ricerca “Caritas in Veritate”, incentrata sulla dottrina
sociale della Chiesa. Alla conferenza, hanno preso parte personalità ecclesiali ed
accademiche, tra cui il segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, mons.
Mario Toso. L’evento è stato aperto dai saluti del rettore dell’ateneo, mons. Enrico
Dal Covolo, che intervistato da Alessandro Gisotti si sofferma sugli obiettivi
di questa nuova iniziativa:
R. – Dobbiamo
puntare a formare dei giovani capaci di assumersi responsabilità nell’ambito sociale,
capaci di animare cristianamente le realtà temporali secondo quello che auspicava
il Concilio. Per quanto riguarda i laici a me pare che siano proprio due gli ambiti
in cui i laici cristiani devono prendere maggior vigore. Uno è quello dell’impegno
sociale e politico e di questo il Papa ha parlato ancora ultimamente nel suo viaggio
ad Aquileia e a Venezia: l’importanza di preparare giovani capaci di affrontare impegni
nella vita politica. L’altro punto è quello di preparare giovani capaci di inserirsi
bene nel mondo dei media. Questi aspetti, insieme anche con l’aspetto dell’imprenditoria,
noi li teniamo ben presenti per questa area internazionale di ricerca.
D.
- Quali sono i suoi auspici per questa iniziativa?
R. – Io mi auguro
davvero che quest’area di ricerca sia veramente internazionale e veramente interdisciplinare
perché questo corrisponde a quelle che devono essere le caratteristiche dell'università
del Papa. Quindi internazionale, fortemente internazionale, e interdisciplinare nel
senso che l’area di ricerca Caritas in veritate può veramente fruire della collaborazione
di tutte le facoltà e di tutti gli istituti della nostra università. Naturalmente
la sintesi deve avvenire poi a livello teologico perché questa è la nostra caratteristica.
(bf)
Sulla dimensione internazionale di questa iniziativa, Alessandro
Gisotti ha chiesto una riflessione al direttore dell’Area di ricerca “Caritas
in Veritate”, il prof. Flavio Felice, docente di Dottrine economiche e politiche
presso l’Istituto Pastorale “Redemptor Hominis” della Pontificia Università Lateranense:
R. – Ci siamo
accorti che in questi anni avevamo in qualche modo contribuito a formare e ad informare
tanti giovani in tutto il mondo. Ci siamo resi conto che le nostre relazioni con i
nostri colleghi in tutto il mondo erano e sono molto intense e allora abbiamo pensato
di offrire attraverso quest’area di ricerca un ulteriore strumento per la riflessione
e per la divulgazione della dottrina sociale della Chiesa.
D. – Anche
questa iniziativa sottolinea quanto la dottrina sociale sia sempre attuale e in un
certo qual modo interessi i diversi ambiti non solo ecclesiali…
R. –
Questo è un dato. Il pontificato di Giovanni Paolo II e il suo magistero sono stati
rivoluzionari per certi aspetti. Con Benedetto XVI abbiamo avuto alcune perle. Partiamo
dalla Caritas in veritate dove tra i vari spunti che ci vengono offerti abbiamo ad
esempio questo della via istituzionale della carità. Poi abbiamo ad esempio il discorso
di Westminster del 17 settembre 2010 dove Benedetto XVI parlando alle autorità civili
mostra quali sono gli elementi istituzionali conformi al messaggio del magistero sociale
della Chiesa. Da ultimo, la lettera che Benedetto XVI ha inviato al presidente Giorgio
Napolitano dove parla proprio del contributo dei cattolici anche al processo di unificazione
del nostro Paese. Queste tre perle disegnano proprio un percorso che rende stringente
il rapporto del magistero sociale della Chiesa con la cultura del nostro Paese ma
con la cultura contemporanea. (bf)